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giovedì 25 aprile 2024

Recensione "Il silenzio dei vivi"

Buongiorno lettori e lettrici 😀

Eccomi oggi a parlarvi di "Il silenzio dei vivi" di Diego di Dio e Francesco De Benedittis. 

Ringrazio moltissimo Elisa per l'opportunità e la proposta di collaborazione. 

Qualche giorno fa ho anche avuto il piacere di intervistare gli autori con un'intervista doppia (la trovate qui 👉https://www.lalibreriadianna.it/2024/04/intervista-doppia-diego-di-dio-e.html


recensione "il silenzio dei vivi"

Quando si vedono dei fumetti o delle graphic novel si è soliti pensare che siano libri per bambini, io stessa sono cresciuta con i giornalini a fumetti delle Barbie, ma credo che invece questo genere letterario sia un vero capolavoro d'arte. 

Devo dire che io lo apprezzo particolarmente, in quanto ammiro molto chi sa disegnare e chi lo sa fare così bene, come Francesco in questo caso, perché io nel disegno sono proprio una frana! 

Detto ciò, "Il silenzio dei vivi" è una graphic novel che mescola il giallo, il noir, il surreale e l'onirico e devo dire che è stata una lettura molto originale e particolare. 

L'ambientazione è quella di una Napoli noir, in cui il commissario Ettore si trova a investigare su alcuni casi di omicidio. 

Chi sono queste persone? E soprattutto i casi sono collegati? 

Ettore si ritrova così a cercare di scoprire la verità e nel farlo si rifugia nei suoi pensieri interiori. 

La sua mente è un groviglio di pensieri, infatti ci troviamo di fronte a un protagonista tormentato e malinconico che non si è mai sentito amato. 

"Sbagliato. È tutto sbagliato. Sono nel posto sbagliato. E sono l'uomo sbagliato"

Ettore, inoltre, vive con Bambino Pazzo, un bambino davvero sopra le righe che per certi versi mi ha fatto anche sorridere e con Signor Nascosto, un signore ben vestito. 

La genialità in tutto ciò, è che Ettore nel suo tormento riesce anche a cedere all'amore. E' una relazione molto passionale, anche se lei, Luisa la barista, sembra l'unica persona che lo sa comprendere e che lo sappia amare. 

Nella storia inoltre è presente una porta, che senz'altro trasmette al lettore molta suspense, io stessa non vedevo l'ora di capire cosa ci fosse in quella stanza. 

Ma verrà aperta? Cosa nasconderà di così importante? 

Sicuramente questa lettura è molto coinvolgente, il mistero e la curiosità per capire come va a finire la storia c'è senz'altro e avere delle immagini davanti che esprimono i sentimenti del protagonista è davvero una chicca in più. 

Posso dire che il finale non me lo aspettavo minimamente? 😳

Avendo letto altri romanzi di Diego so che è molto bravo in questo genere e soprattutto che sa stupire il lettore ed è ciò che si è rivelato anche qui, con questa graphic novel. 

Per quanto riguarda le tavole di Francesco, posso dire che sono tutti disegni in bianco e nero, ma il tratto mi piace davvero moltissimo. I disegni sono ricchi di particolari e i personaggi sono ben caratterizzati. 

Il connubio tra scrittura e disegno è risultato davvero eccellente e spero che Diego e Francesco continueranno a collaborare assieme. 

Lo stile è davvero sintetico e incisivo ed è una storia che si legge tutta d'un fiato. 

L'aspetto psicologico è senz'altro ciò che balza all'occhio e credo proprio che questo sia stato l'intento di Diego, quello di farci conoscere un personaggio tormentato che alla fine riesce a trovare la sua redenzione. 

Devo dire che sono molto contenta di aver letto la prima graphic novel di Diego e Francesco, una storia che mi ha intrattenuto, incuriosito e che mi ha fatto anche pensare. 

Se amate questo genere e volete leggere una storia particolare, coinvolgente e onirica ve la consiglio assolutamente. 

Buona lettura :) 


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TRAMA 

Il silenzio dei vivi è un graphic novel che mescola il giallo, il noir, il surreale e l’onirico. La trama gialla è il pretesto per affrontare i demoni interiori del protagonista, il commissario Ettore. Un uomo tormentato dal fatto di non essere mai stato figlio, per via di un padre assente. Un uomo che non riesce più a capire cosa sia reale e cosa no. Soprattutto, un uomo obbligato a fare i conti con la distanza, mai così sottile, che separa la ragione dalla follia. Un’insolita crime-story dal carattere introspettivo.



giovedì 14 settembre 2023

Recensione "L'isola di Pietra"

l'isola di Pietra



Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi partecipo al review party del romanzo "L'isola di Pietra" di Francesca Gerla

Ringrazio di cuore l'Agenzia letteraria Saper Scrivere ed Elisa per la copia e la collaborazione. 

Vi lascio anche il calendario con le date e i blog coinvolti nel review party: 

11 settembre – Paper Purrr


12 settembre – Le letture di Adso


13 settembre – Lilith Hendrix


14 settembre - La libreria di Anna


15 settembre – Les Fleurs Du Mal


15 settembre – Raffaele Borghesio


18 settembre – Chicchi di pensieri


l'isola di Pietra

SCHEDA

Titolo: L'isola di Pietra

Autrice: Francesca Gerla

Lunghezza stampa: 240 pagine

Lingua: Italiano

Editore: Homo Scrivens

Data di pubblicazione: 30 giugno 2023





"La forza delle donne" questo è stato il mio primo pensiero dopo aver chiuso questo romanzo. 

Pietra, la protagonista, incarna di per sé tutte noi donne che quando ci troviamo in un momento particolare tiriamo fuori tutta la nostra sicurezza e forza per affrontarlo. 

Pietra lo fa durante il travaglio, in prima persona infatti sta vivendo questo momento magico, ma anche molto doloroso e decide di raccontare le sue emozioni. 

Lei ha desiderato un figlio, vuole essere madre, ma sono successe molte cose per cui questo momento segnerà per lei una nuova fase della sua vita. 

Proprio per ricominciare a vivere accanto al suo piccolino e per cercare di vivere queste ore che precedono il parto con serenità, ripensa alla sua vita passata. 

Pietra ricorda l'estate del 1983, lei aveva solo tredici anni quando, durante una nuotata al mare, incontra per caso Roberto, un ragazzo più grande di lei di qualche anno. 

Lei è di Milano, ma ogni estate trascorre le vacanze a Ventotene dalla nonna Margherita. E' molto legata a sua nonna e conosce benissimo l'isola, tanto da essere molto sicura di sé stessa anche nei sentieri impervi. 

Questa estate del 1983 è però diversa, infatti si legherà molto a Roberto e tra loro nascerà una bella amicizia. 

Lui le racconta che è la prima volta che vede l'isola e che è lì perché suo padre viaggia molto e lo porta con sé. 

Sono due ragazzi apparentemente molto diversi, lei è molto sicura, determinata, il suo sogno è quello di diventare maestra, lui proviene da una famiglia facoltosa e il suo desiderio è quello di essere notaio. 

Finita l'estate però, i due ragazzi ritornano alle proprie vite, finché un'estate anni dopo, Roberto ritorna sull'isola con delle novità. 

Che novità saranno? Perché Roberto è tornato? 

Pietra viaggia molto, a volte anche contro la sua volontà. E' affezionata a Ventotene e si troverà bene anche a Napoli perché queste due città sono per lei casa e famiglia. 

Ed è proprio in queste due città che desidera tornare e vivere la sua vita. 

Il mare infatti è per lei sinonimo di tranquillità, di adolescenza, di momenti felici e non può vivere in una città che ne è priva. 

Pietra è diventata una trottola, sballottolata come tra le onde del mare tra una città e l'altra e tra una relazione e l'altra, non avendo mai un punto fisso. 

Ed è proprio questo che sta cercando, il suo punto fisso, la sua stabilità, riuscirà a trovarla?

Posso dire che questa storia è davvero molto intensa e introspettiva. E' una storia che fa riflettere per i molti temi delicati. 

Non si affronta infatti solo l'amicizia, l'amore e il travaglio, ma anche la depressione, l'aborto e gli alti e bassi nelle relazioni. 

Il finale mi ha lasciato davvero sorpresa, non pensavo avesse un finale aperto e per questo spero che l'autrice scriverà un seguito (sono davvero curiosa di scoprire come andranno certe cose!). 

Per quanto riguarda i personaggi, mi è piaciuto vedere come Pietra sia cresciuta attraverso i suoi ricordi. Da bambina spensierata traspare poi la sua maturità, anche se su qualche scelta che compie non sono stata molto d'accordo. Ho apprezzato però la sua determinazione e il capire cosa la fa stare bene.  

Roberto è un personaggio un po' ambiguo, ha un carattere molto particolare, anche se secondo me lui tiene molto a Pietra. 

Non posso poi non menzionare Margherita, lei mi è piaciuta moltissimo, è quasi una madre per la nipote Pietra e il loro rapporto è unico. 

Per quanto riguarda invece lo stile posso dire che il romanzo ha una struttura particolare, non ha capitoli, ma è diviso in tre parti. E' scritto in terza persona e si alternano parti in cui vengono raccontati i ricordi e parti del presente in cui Pietra racconta le sue emozioni durante il travaglio. Mi è piaciuto molto questo alternarsi tra passato e presente, mi ha reso più scorrevole la lettura. 

L'autrice comunque scrive molto bene, dalle righe traspare la sua passione per il mare come Pietra. 

Ho amato che abbia inserito il profumo del caffè, il mare, gli alberi, odori e ambienti che ricordano le città del suo cuore. 

Devo dire che questa storia è un vero inno alle donne, una storia delicata e profonda di cui sicuramente vi innamorerete. 

Buona lettura :) 


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L'isola di Pietra


TRAMA 

L’isola di Pietra è un romanzo sull’amore e sulla maternità, sulle scelte personali e sull’origine del desiderio; in breve, sulla possibilità di vivere la vita come un’eterna ricerca della propria strada. Tutto, sullo sfondo di una Ventotene che si fa personaggio, che amplifica la sensualità della protagonista, Pietra, figlia della notte e della natura, con i suoi rumori e i suoi silenzi, e gli infiniti profumi della macchia mediterranea. «Questo romanzo racconta la maternità scarnificandola del sacro, la denuda e te la schiaffa sotto il naso per quel che è: difficile, complessa, contraddittoria, qualcosa di enorme che ti riempie e poi ti svuota, e poi ti riempie di nuovo». (dalla prefazione di Lorenzo Marone)


venerdì 3 marzo 2023

Recensione "Il tavolo blu"


review il tavolo blu

Buongiorno lettori e lettrici 😉

Eccomi oggi con la mia tappa del review party del romanzo "Il tavolo blu" di Manuela Costantini

Ringrazio l'agenzia letteraria Saper Scrivere e Elisa per l'opportunità.

Ringrazio la Morellini Editore per la copia cartacea. 

La settimana scorsa è uscito il mio articolo su un tema molto importante del romanzo che trovate qui 👉 https://www.lalibreriadianna.it/2023/02/seconda-tappa-blogtour-il-tavolo-blu-il.html


il tavolo blu
SCHEDA

Titolo: Il tavolo blu

Autrice: Manuela Costantini

Lunghezza stampa: 239 pagine

Lingua: Italiano

Editore: Morellini Editore

Data di pubblicazione: 27 gennaio 2023





Sapevate che ogni colore ha un proprio significato?

"Il tavolo blu" è un romanzo che tratta storie familiari, il passato contrapposto al presente, il dualismo vita e morte, ma anche i colori con il loro significato. 

La vicenda si svolge ad Amalbena, un piccolo paese che si affaccia sul mare. 

Mirna è una ragazza che ha appena perso la madre e che ora non le rimane che vivere con Ottavio, che non è il suo padre biologico. 

Sua madre Diana si è infatti suicidata e Mirna non riesce a capirne il motivo. Sua madre non l'avrebbe mai fatto, non l'avrebbe abbandonata dopo il passato che ha vissuto. 

Tra Mirna e Diana c'è sempre stato un bel rapporto e addirittura Diana è partita con la figlia piccola proprio per raggiungere Amalbena e ricominciare una nuova vita. 

Tra i vari dubbi e la ricerca della verità, Mirna lavora e la sua vita sentimentale è divisa tra due uomini. 

Da una parte c'è Germano, che però è impegnato con la sua migliore amica e sta per sposarsi con lei, dall'altra Stefano, un ragazzo dai capelli rossi che la corteggia, ma a cui lei non sembra interessata. 

Il momento che sta passando Mirna non è certo dei migliori, sta cercando di elaborare il lutto della madre ed è innamorata di un uomo che si sta per sposare con la sua amica. 

Un giorno Mirna passeggiando per la cittadina, entra in un ristorante dai tavoli colorati e decide di sedersi al tavolo blu. 

Rachele, la proprietaria, le si avvicina e vedendo che è sola inizia a parlarle. 

Questo incontro sarà determinante per Mirna perché nota che Rachele ha la stessa collanina che aveva anche sua madre, anche se di un colore diverso. 

Mirna scopre così che Rachele conosceva benissimo sua madre e che erano addirittura come sorelle. Rachele ha passato l'infanzia in un orfanotrofio assieme a Diana, da lì non si sono più lasciate, insieme hanno condiviso tutta la loro vita, fino a poi separarsi in età adulta. 

Da allora non si erano più viste e Rachele scopre solo ora che Diana si è suicidata e non ha avuto occasione di rivederla di persona. 

Mirna inizia così a conoscere sua madre tramite i racconti di Rachele e i loro incontri si fanno sempre più frequenti. Addirittura Rachele cerca di aiutare Mirna a elaborare il lutto insegnandole a scolpire. 

Ma Mirna scoprirà qualcosa in più di sua madre grazie anche ad un diario che Ottavio le dà, era il diario dei ricordi in cui Diana scriveva i suoi pensieri in modo molto semplice e spontaneo. 

Mirna lo legge non solo per curiosità, ma per cercare di trovare qualche indizio e qualche segnale che abbia indotto la madre a fare un gesto estremo. 

Intanto Rachele e Mirna entrano in sintonia e Mirna le confida che vorrebbe conoscere anche il suo vero padre. Rachele però le rivela che non lo conosce ma che è disponibile ad accompagnarla per cercarlo. 

Riuscirà Mirna a scoprire la verità sul suo passato? E la verità sulla morte di sua madre Diana?

Questo romanzo mi è piaciuto molto per i temi che vengono affrontati, per le storie familiari, i segreti, gli intrighi e perché è un romanzo con molti personaggi femminili. 

Per quanto riguarda i personaggi infatti, Mirna è un personaggio complesso, in alcuni momenti l'ho compresa e capita, in altri un po' meno, anche se molte scelte secondo me sono dettate proprio dal suo stato d'animo. Ho comunque apprezzato il suo lato psicologico, il rimorso e la tristezza per la morte della madre, la voglia di superare questo momento ma allo stesso tempo di cercare delle risposte. 

Mi è piaciuto anche il personaggio di Rachele, questa donna che cerca di aiutare Mirna e che le racconta tutto il suo passato vissuto con Diana. 

Una menzione non posso che farla per i personaggi maschili di Ottavio e Scorza. Ottavio anche se non è il padre di Mirna è sempre un padre per lei e lo dimostra, Scorza invece è un personaggio molto particolare, un pescatore che vive a contatto con la natura e pertanto uno spirito libero. 

Per quanto riguarda lo stile, Manuela scrive in terza persona, ogni personaggio è ben caratterizzato e delineato. Lo stile è scorrevole, con i giusti dialoghi e descrizioni. Anche i capitoli sono brevi e questo mi ha permesso di leggere il libro in due giorni. 

Le tematiche sono davvero molteplici, si passa da argomenti forti come il suicidio, la perdita, il lutto, il tradimento, all'amore, amicizia e famiglia. 

Una storia che devo dire mi ha coinvolto, di solito saghe familiari non ne leggo tantissime, ma questa è sicuramente una storia che mi ha preso fin dalle prime pagine proprio perché si entra subito nel racconto "in medias res". 

Non posso che consigliarvi questa storia, ricca di sentimenti, di metafore e di personaggi che potrebbero davvero essere realmente esistiti. 

Un intreccio di vite che formano un romanzo ricco di emozioni. 

Buona lettura 


il tavolo blu aestetich



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Il tavolo blu


TRAMA

Mirna vive ad Amalbena, una piccola città sul mar Adriatico. Ci è arrivata da bambina, insieme a sua madre Diana, che ora è morta. Mentre cerca di raccogliere i pezzi e affrontare il lutto insieme al suo patrigno, incontra Rachele, che ha da poco preso in gestione un ristorante in città. Si è trasferita per ricominciare, un'altra volta. Quando Mirna entra nel ristorante di Rachele e va a sedersi al tavolo blu, le due scoprono di avere molto in comune: Diana. Diana e Rachele sono cresciute insieme in un orfanotrofio, hanno vissuto diciannove anni in simbiosi come sorelle, nonostante non avessero neppure un gene in comune. Tra Rachele e Mirna nasce un rapporto fatto di confidenze, avvicinamenti e distanze. Tra loro lo spettro del ricordo di Diana, sempre presente.

martedì 21 giugno 2022

Seconda tappa blogtour "Ultimo sangue" - La protagonista

 





Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi sono super emozionata sia perché inizia l'estate, sia perché partecipo a un blog tour e questo è un blog tour davvero speciale. 

Il libro in questione infatti è "Ultimo sangue" di Diego di Dio edito La Corte Editore. Grazie a Elisa dell' Agenzia letteraria Saper Scrivere per questa opportunità. 

Non vedevo l'ora di leggere questo nuovo romanzo di Diego con cui tra l'altro sto facendo un corso di editing online. 

Il libro l'ho terminato giusto giusto l'altro giorno e posso solo dirvi che è stupendo, ma di questo ne parlerò dettagliatamente nella recensione nei prossimi giorni. 

Dopo la tappa di ieri del Blog Paper Purr (che trovate qui👉http://paperpurrr.blogspot.com/2022/06/blog-tour-ultimo-sangue-di-diego-di-dio.html)  oggi vi presento la seconda e quindi vi parlerò della protagonista del romanzo, Alisa. 


Il calendario del Blog tour: 

20 giugno: Paper Purrr – Il ruolo della donna nel noir tradizionale e contemporaneo

21 giugno: La libreria di Anna – La protagonista

22 giugno: Buona Lettura – Intervista all’autore

23 giugno: Amore per i libri e non solo – I personaggi

 Il giornale di Roberto B. – Intervista doppia ad Alisa e Buba

24 giugno: Les Fleurs Du Mal – La Camorra e il contesto malavitoso

 Hope and Paper – Le ambientazioni






La protagonista di "Ultimo sangue" si chiama Alisa e il suo nome si verrà a scoprire soltanto alla pagina trentacinque del romanzo. 
La sua è una narrazione in prima persona ed è così molto semplice affezionarsi a questo personaggio. 

E' un personaggio femminile che inizialmente appare un po' intimorito dalla situazione, ciò che fa nella sua vita si svolge in un contesto malavitoso e quando il suo collega e compagno Buba uccide senza scrupoli una persona che doveva restituire del denaro che non ha, ne rimane un po' risentita; agli spari e alle uccisioni infatti non ci si abitua mai. 

Nonostante il contesto sia malavitoso e costituito perlopiù da uomini, Alisa nel corso del libro cambia il suo carattere e si mostra per quello che realmente è.  

Si scopre una Alisa molto forte, una donna che non ha paura di sparare e addirittura che prende decisioni e dice ad altri colleghi cosa devono fare. 

E' una donna che "sta sempre sul pezzo", veloce, scaltra, molto sveglia e dinamica. 
Non ha niente da invidiare agli uomini e anzi non fa leva sulla sua bellezza e femminilità, ma si comporta con naturalezza mostrando tutta la sua agilità. 

Pagina dopo pagina si conosce il suo passato: Alisa ha sempre vissuto con il padre in quanto la madre è morta. Il padre però era violento con lei, la picchiava e la rinchiudeva in uno sgabuzzino senza farla mangiare. La cosa più brutta è che il padre è stato il responsabile di averla venduta, per un patto, a delle persone malavitose che ne hanno approfittato.

Alisa purtroppo ha ancora questi ricordi, anche nel presente, il suo passato e ciò che ha subito se lo ricorderà per tutta la vita. 


Alisa del presente è una donna che spera di avere una vita diversa, sente sempre di più il bisogno di crearsi una famiglia e di vivere una vita "normale" lontano da armi, spari e criminalità. 

Ora ha una relazione con Buba, il suo addestratore militare, la loro storia è iniziata in un'istituto dove si sono scambiati il primo bacio ed è poi continuata fino a convivere insieme in un rifugio segreto. Entrambi essendo sicari vivono nascosti la loro relazione fatta di alti e bassi. Buba infatti ha messo in chiaro che non vuole una relazione con lei e anzi la vuole allontanare, la fa dormire in una stanza diversa anche se non è il suo volere. Lui cerca di mantenere le distanze per proteggerla, ma lei anche se ci rimane male non ci crede e fa di tutto per avvicinarsi a lui perché solo lui può essere l'uomo giusto per lei. 

Mi è piaciuto molto il rapporto che Alisa ha con il suo amico Diegarmando, lui è stato l'unico che le è stato vicino mentre il padre la picchiava e le ha salvato la vita. Alisa ne rimarrà molto turbata quando scopre che è morto perché per lei era più di un amico. 

Il rapporto più tenero e commovente è comunque quello tra Alisa e Jamila, una donna africana che ogni giorno in spiaggia guarda il mare nella speranza che gli porti suo figlio. La storia di Jamila è davvero commovente e ve ne parlerò nella recensione, quello che mi preme sottolineare è che questa donna che non conosce quasi nulla di italiano dà molto ad Alisa: è la sua confidente, la sua mamma, la sua amica. Alisa è molto affine a questa donna e le loro pagine sono ricche di emozioni. 

Leggendo il libro posso dire che ho amato il personaggio di Alisa, ma non perché sia la protagonista, proprio per la donna che è. Il suo carattere così determinato, la sua tenacia a non arrendersi mai, è un messaggio per tutte le donne di girl power. Lei più di tutte è l'eroina di questa storia che riesce a riscattarsi da un brutto passato per vivere una vita migliore. 

Non so se per la scrittura in prima persona o per come l'autore Diego abbia ben caratterizzato questo personaggio, mi sono ritrovata nel romanzo a tifare per lei, a vivere le sue avventure, le sue disavventure e mi sono davvero affezionata. 
Sicuramente Alisa è un personaggio che vi porterà a riflettere, ma vi farà anche tanto emozionare. 

Non mi resta che invitarvi a leggere il romanzo, seguire le prossime tappe del blogtour e rimanere sintonizzati per la recensione. 









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martedì 25 gennaio 2022

Prima tappa blogtour "Il castello d'estate" - Le ambientazioni

 

il castello d'estate





Buongiorno lettori e lettrici 😊

Oggi con piacere partecipo al blogtour del romanzo "Il castello d'estate" di Martina Pregnolato. 
Il romanzo l'ho già letto e recensito, trovate la mia recensione qui 👉https://www.lalibreriadianna.it/2022/01/recensione-il-castello-destate.html

In questa prima tappa vi parlo delle ambientazioni del romanzo. 

blogtour


In ogni libro l'ambientazione è un aspetto fondamentale, perché permette di contestualizzare la storia e i personaggi. 

L'autrice Martina, nel romanzo, descrive prevalentemente una sola ambientazione, che è quella principale in cui si svolge la storia, anche se la protagonista Ginevra, comunque, ha viaggiato molto prima di arrivare al castello e vengono quindi menzionate le città di Londra, Barcellona, Amsterdam e Parigi. 

A Parigi l'autrice si sofferma maggiormente perché qui accade un fatto importante per la storia, la protagonista Ginevra conosce Pascal. Ecco quindi che viene descritto un bar tipico parigino in cui lavora Xavier e dove lavora poi anche Ginevra, con i tavolini fuori all'aperto racchiusi da transenne in legno e ombrelloni bianchi. 

Viene poi descritto dettagliatamente anche l'appartamento che è più un monolocale al piano superiore, in cui Ginevra alloggia. E' un open space molto luminoso e carino anche se l'odore di chiuso e di muffa fa intendere che è da un po' che non ospitava nessuno. 

Quando Ginevra lascia Parigi per venire in Italia dalla sua famiglia arriva al castello d'estate. 

Questa è l'ambientazione principale che viene descritta molto bene e me la sono immaginata molto nitidamente nella mia testa. Sembra quasi un castello da fiaba, molto elegante e chi di noi non vorrebbe viverci?

Vi accompagno ora pian piano, come una guida turistica, a conoscere la bellezza di questo ambiente.

Innanzitutto immaginate un castello immerso nel verde della Tuscia, siamo nel Lazio vicino ad un lago. 

La stagione è quella primaverile/estiva, con viti e ulivi che circondano il castello. Lo sceicco infatti amava coltivare le viti e il vino italiano della vite Malvasia e Aleatico. 

Piante e aiuole ben curate si trovano nel giardino, assieme a alberi e fiori dai vari colori. 

Ora immaginate di entrare nel castello, l'ingresso è grande e luminoso, i pavimenti sono di marmo ed è imponente un grande lampadario sul soffitto per dare ancora più luminosità. 

Ci spostiamo ora nel grande salone, un ambiente dalle pareti color pesca con molti quadri, ma soprattutto è un ambiente dotato di moltissime finestre e come ogni salone che si rispetti c'è un camino con sopra appesa la foto di famiglia. 

Ora ci dirigiamo nella cucina del castello, un ambiente di colore bianco sempre in ordine e impeccabile, ogni elettrodomestico è al proprio posto. 

Ora usciamo dalla porta sul retro e ci allontaniamo a piedi dal castello, sì perché poco lontano c'è la dependance di Ginevra, un piccolo alloggio carino e confortevole con lo stretto necessario, ma soprattutto dalla finestra si può vedere il cancelletto che conduce al lago al quale Ginevra è affezionata fin da bambina. 

Ma la vera sorpresa del castello è un angolino di paradiso costruito dal padre di Ginevra che fa il giardiniere: un piccolo giardino segreto. 

Al giardino si accede solo con le chiavi perché chiuso da un cancelletto tra due cipressi, al centro c'è un gazebo con tavolo e sedie in ferro e intorno una grande quantità di piante e fiori, un vero giardino da favola!

Devo dire che l'autrice ha descritto molto bene le ambientazioni, perché non ha descritto solo gli ambienti, ma anche i profumi. 

Ecco che all'interno si respira l'aroma del caffè sempre pronto e il profumo della cera dei pavimenti. All'esterno invece aleggia il profumo dei fiori, soprattutto quello della mimosa. 

Sicuramente l'ambientazione è uno dei punti forti di questo romanzo, l'autrice è stata abile nel farmi immedesimare nell'atmosfera del castello quasi da sentirmi presente nella storia. 



Per conoscere meglio questo romanzo vi consiglio di seguire anche le altre tappe del blogtour: 
 

La libreria di Anna (25 gennaio, le ambientazioni)

Un libro in cucina (26 gennaio, i personaggi)

Paper Purrr (27 gennaio, il futuro del romance)

Chiara Stanzadeilibri (28 gennaio, intervista all’autrice)



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lunedì 10 gennaio 2022

Recensione "Il castello d'estate"

Buongiorno lettori e lettrici 😊

Inizio una nuova settimana con la recensione del libro "Il castello d'Estate" di Martina Pregnolato edito Alcheringa Edizioni. 

Ringrazio per l'opportunità e la copia cartacea l'autrice Martina ed Elisa dell'Agenzia letteraria Saper Scrivere.


review il castello d'estate


Il review party inizia oggi con la mia recensione e termina il 18 gennaio. Vi lascio qui di seguito le prossime tappe. 


10 gennaio: La libreria di Anna

11 gennaio: Un libro in cucina

12 gennaio: Chicchi di pensieri

13 gennaio: Paper Purrr

14 gennaio: Casalinga per caso

17 gennaio: ChiaraStanzadeiLibri

18 gennaio: Letture Sale e Pepe 


il castello d'estate

SCHEDA


Titolo: Il Castello d'Estate

Autrice: Martina Pregnolato

Lunghezza stampa: 280 pagine

Lingua: Italiano

Editore: Alcheringa

Data di pubblicazione: 28 maggio 2020




"Il castello d'Estate" è una lettura romance che definirei "raffinata", sia per lo stile, sia per le ambientazioni che vengono minuziosamente descritte. 

La protagonista del romanzo è Ginevra, detta Gin, una ragazza di 28 anni che dopo aver trascorso gli ultimi anni a viaggiare in giro per l'Europa attraversando le città di Londra, Amsterdam e Barcellona, si ritrova a Parigi. 

Qui a Parigi è stata mandata da un amico conosciuto in Spagna a conoscere il locale di Xavier per lavorare come cameriera e per alloggiare al piano superiore del bar, in un monolocale di sua proprietà.

Ginevra a Parigi conosce Pascal, con lui inizia una relazione che però non va nel migliore dei modi e lei sente il bisogno di tornare a casa, in Italia. 

La sua casa, nonché dimora dei suoi genitori, non è altro che un castello della Tuscia in cui i suoi lavorano e alloggiano perché il proprietario del castello è Amir, uno sceicco che viene ad alloggiare solo per la vacanze. 

Dopo il suo arrivo al castello, Ginevra pensa di trascorrere le sue giornate riflettendo e pensando, ma un giorno arriva Sami, il figlio del proprietario Amir a scompigliare le giornate. Ginevra se lo ricorda da piccolo, ma ora nota che è cambiato, è un bel ragazzo che lo affascina. 

Lei alloggia nella dependance del castello, anche se il suo posto preferito è il giardino segreto che ha costruito il padre che fa il giardiniere, un vero angolo di paradiso in cui Ginevra porta anche Sami, e da questo giorno in cui lei le fa vedere questo giardino particolare, tra loro inizia ad esserci un sentimento che li lega. 

Ginevra racconta solo al padre la sua storia, il perché è tornata a casa dopo i suoi viaggi, è con lui che ha più affinità, mentre con la madre non ha mai avuto un rapporto sereno, soprattutto dopo che lei è partita di punto in bianco, da un giorno all'altro senza avvisare. 

Ma cosa succederà quando al castello arriverà dalla Francia Pascal che ha trovato Ginevra, anche se lei non gli rispondeva più ai suoi messaggi e alle sue chiamate?

La storia d'amore di Ginevra e Sami è una storia che si ripete per la famiglia di Ginevra, perché anche la madre prima della relazione con il padre di Ginevra aveva avuto una storia con Amir. 

Ginevra si ritroverà a cercare di capire verso chi indirizzare il suo cuore e soprattutto schiarirsi le idee sui suoi sogni e desideri. 

Quella tra Ginevra e Sami non è una relazione semplice, ma anzi è ostacolata da altre persone, da vari avvenimenti, dalla paura di lasciarsi andare, ma entrambi troveranno la chiave della sintonia. 

Ad essere sincera, ad un certo punto non sapevo che piega potesse prendere la storia, a metà circa della lettura infatti ci sono molti "fili intrecciati" di varie situazioni e continuavo a proseguire la lettura proprio per capire come potevano snodarsi e sciogliersi. 

Per quanto riguarda i personaggi devo dire che tutti, proprio tutti, sono descritti e caratterizzati nel romanzo, forse una scelta un po' eccessiva? Mi spiego meglio: dei personaggi secondari, secondo a me a volte non serve la spiegazione dettagliata di chi sono e il background, che sicuramente dei protagonisti apprezzo molto e voglio che ci sia, di un personaggio secondario piace di più immedesimarmi nella storia con il carattere e le azioni del personaggio. Questa è assolutamente la mia opinione e comprendo comunque questa scelta molto dettagliata. 

Ginevra è una ragazza fragile in alcuni momenti, ma è molto determinata e forte in altri. Ha il coraggio di partire all'ultimo minuto, viaggiare, ma aiuta anche la famiglia quando viene ospitata al castello. Per quanto riguarda i sentimenti è confusa, anche se nel suo cuore ha sempre avuto la sua scelta. Mi è piaciuta molto l'amicizia che la lega a Viola, entrambe prima vicine e poi lontane non si perdono di vista e rimangono in contatto. 

Sami è dolce, anche se con il padre dimostra il suo caratterino peperino. E' lui che deve tenere gli affari di famiglia e a volte il padre ha delle idee diverse. Sami è innamorato di Ginevra anche se come lei farà delle scelte non per sua volontà, ma per circostanza.

Ginevra e Sami hanno dei caratteri molto simili e perciò adatti assolutamente ad essere accoppiati. 

Per quanto riguarda lo stile, il romanzo è scritto in terza persona ed è diviso in due parti, la seconda parte riprende la storia dopo alcuni mesi. 

Il linguaggio è molto puro e delicato, non ci sono termini espliciti e parolacce che è tipico dei ragazzi di oggi. 

Mi è piaciuto molto lo stile narrativo di iniziare il romanzo subito con un'azione che mette curiosità per poi pian piano capire il motivo di quell'azione.

Ho apprezzato anche il colpo di scena nella seconda parte, mi ha incuriosito molto e mi ha coinvolto nella lettura.

"Il Castello d'Estate" è una lettura piacevole, un romanzo semplice e delicato che fa sognare. 


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TRAMA

Dopo aver vissuto qualche anno a Parigi, Ginevra decide all’improvviso di tornarsene a casa. Scappa dalla proposta di matrimonio di Pascal il cui mondo è troppo diverso dal suo. Quella di sposarlo infatti è una decisione importante da prendere, e lei ha bisogno di tempo per riflettere. Ma al Castello d’Estate, dove vivono e lavorano da sempre i genitori Ilda e Rodolfo, non è così semplice concentrarsi. L’edificio appartiene al magnate del petrolio Amir Wright, e a distrarla arriva Sami, il figlio del proprietario. Per i due non c’è modo di sfuggire a una storia che sembra ripetersi, che esalta e fa soffrire. E se Ginevra pare aver dimenticato il vero motivo per cui si trova lì, non lo ha fatto Pascal. Il suo arrivo improvviso spezza l’idillio nato fra Ginevra e Sami e fa ripiombare i due giovani nella realtà di un’esistenza che aspetta di essere vissuta al di fuori del Castello d’Estate. Quando i due si rivedranno, mesi dopo, convinti che ognuno abbia preso decisioni importanti per la propria vita, lo faranno per affari e con lo zampino di Amir, che non ha mai dimenticato Ilda, il suo amore di gioventù...

mercoledì 20 ottobre 2021

Recensione "Una notte buia di settembre"

 Buongiorno lettori e lettrici 😉

Oggi è la mia tappa del review party dedicato al libro giallo "Una notte buia di settembre" di Valerio Marra, autore che ho avuto il piacere di intervistare. 

Trovate l'intervista qui 👉https://www.lalibreriadianna.it/2021/09/prima-tappa-blog-tour-una-notte-buia-di.html


Ringrazio l'Agenzia letteraria Saper Scrivere, l'autore Valerio Marra e la Newton Compton per avermi dato questa opportunità 😀


review party

"Una notte buia di settembre" è un libro giallo che tiene incollato il lettore alle pagine perché non vede l'ora di vedere come va a finire. E' proprio questo ciò che mi è successo leggendo il romanzo, l'ho finito in breve tempo gustando ogni pagina e alla fine devo dire che un po' mi è dispiaciuto lasciare tutti i personaggi, soprattutto il commissario Festa che spero di ritrovare in futuro in altri volumi.

Ma vediamo di cosa tratta nello specifico il romanzo. 

Alina, una badante di origini moldave, vuole portare fuori a fare una passeggiata un'anziana signora, ma uscendo di casa vede che la porta dell'appartamento del vicino è aperta. 

Chiamandolo per nome e non udendo risposta, Alina entra e trova per terra senza vita il vicino Angelo. 

Angelo Donati è il chitarrista della famosa band dei Dust Rocker e l'indagine viene affidata al commissario Festa e ai suoi agenti Russo e Conti. 

Probabilmente è stato ucciso con una corda di chitarra mancante, visto che la chitarra è stata trovata vicino al corpo, ma viene ritrovato anche un accendino di uno zoo famoso della Colombia e una banconota arrotolata. 

Festa e i suoi agenti devono indagare intraprendendo due piste differenti, quella della musica e quella droga. 

Angelo infatti faceva parte di una band famosa, ma non era così ricco, anzi probabilmente potrebbe essere stato ucciso per debiti di droga. 

L'indagine di Festa e dei suoi uomini non è semplice e iniziano a interrogare le persone che erano in stretto contatto con Angelo: la fidanzata Sofia che potrebbe essere colpevole perché Angelo chiedeva dei soldi anche a lei, e il migliore amico di Angelo, Pratesi, nonché il batterista della band che potrebbe essere il colpevole perché è stato l'ultimo ad incontrarlo da vivo. 

Ma chi sarà davvero l'assassino?

Tutti i personaggi potrebbero esserlo, ed è proprio questo che mi è piaciuto del romanzo, perché più si va avanti a leggere e più su ogni personaggio si punta il dito, ma una serie di indizi permetteranno di scoprire la verità. 

I personaggi mi sono piaciuti e mi sono affezionata. 

Festa ha intuito, è sempre un passo avanti agli altri;  il magistrato Antonella Greco è ancora innamorata di lui anche se sta cercando di andare avanti e farsi una storia con un altro uomo. Anche Festa non dimentica facilmente questa donna ed è ancora affascinato da lei, ma opteranno per mantenere le distanze o per riavvicinarsi? 

Russo è napoletano, ha una fidanzata Camilla che ha già un figlio avuto dall'ex, ma con lei purtroppo non riesce a diventare padre. 

Mi piace molto l'amicizia che Russo ha con Conti, il giovanissimo agente, con cui si diverte a cambiare le impostazioni del computer. Si vede che oltre al fatto di essere colleghi sono amici. 

Tutti i personaggi hanno in comune la solitudine, descritta dettagliatamente ad un certo punto nel romanzo. Russo si sente solo perché vuole di diventare padre, Festa vive solo senza una compagna e Conti si rifugia nella sua solitudine a scrivere libri. 

Devo dire che il mio personaggio preferito è senza dubbio il commissario Festa. Mi ci sono affezionata nel suo modo di fare, nel suo carattere, nel suo intuito, è davvero un personaggio di punta.

Per quanto riguarda l'ambientazione, la storia si svolge a Frascati e mi è piaciuto come l'autore abbia inserito molte descrizioni sensoriali, anche di profumi come quello di lavanda, vaniglia, il pesce cotto ai ferri ecc...

Lo stile di Valerio è molto fluido, ci sono delle frasi in napoletano e romano adatte ai personaggi che le pronunciano e non disturbano la lettura. Lo stile così semplice, ma avvincente mi ha aiutato molto nel leggere velocemente e apprendere la storia entrando in sintonia con i personaggi. 

Si vede che Valerio è attento a descrivere rumori, profumi e azioni per far entrare direttamente il lettore nella storia, quasi fosse un film. 

La storia è ben caratterizzata e sicuramente il finale è un vero colpo di scena inaspettato. 

Un giallo davvero ben fatto, che mi ha appassionato dall'inizio alla fine, assolutamente da leggere, non vi deluderà! 


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TRAMA

Il chitarrista Angelo Donati – membro di una band che è stata famosa per circa un decennio, ma ora sul viale del tramonto – viene trovato morto nel suo appartamento. L’uomo pare essere stato strangolato. Il commissario Festa, incaricato delle indagini, è convinto che la vittima conoscesse il suo assassino: la serratura dell’appartamento infatti non è stata forzata. 

Le indagini si muovono su due filoni, strettamente connessi: quello legato al mondo della droga e quello relativo all’ambiente musicale. La dipendenza dalla cocaina aveva infatti reso il musicista inaffidabile e inviso agli altri membri della band e anche alla sua stessa fidanzata. 

Mentre scava nei rapporti di Donati, Festa scopre che la vicenda è molto più sfaccettata e intricata di quanto pensasse, e che la musica e la droga potrebbero non essere le uniche due chiavi per risolverla…

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mercoledì 28 luglio 2021

Recensione "Giallo 238"



Buongiorno lettori e lettrici 😀

Eccomi di nuovo a parlarvi di questo libro "Giallo 238". Avevo già partecipato alla tappa del blog tour (che trovate qui 👉 https://www.lalibreriadianna.it/2021/06/quinta-tappa-blog-tour-giallo-238.html) ma oggi vi lascio la mia recensione.

L'autrice è Paola Montorfano che ringrazio assieme all'agenzia letteraria Saper scrivere per la copia cartacea del romanzo e per l'opportunità.

recensione giallo 238

TRAMA

La formula a cui lavorano Charlotte e il suo assistente in una miniera abbandonata potrebbe garantire all’umanità un futuro energetico green, purché essa non cada nelle mani sbagliate prima di essere completata. Il passato della ricercatrice, collegato ai movimenti sovversivi parigini e alle miniere di uranio del Congo, è oscuro quanto gli uomini di cui si circonda, primo tra tutti il suo ambiguo e perverso amante, agente dei servizi segreti o commerciante libanese di diamanti. I personaggi di Giallo 238 svelano senza pudore le crudeli regole su cui si fonda il mercato più sanguinario del mondo: quello dell’energia.





Non posso che esprimere parole positive dopo la lettura di questo libro, che seppur di per sé è un libricino di poco più di 100 pagine, è ben scritto e ben tematizzato soprattutto perché il tema principale è proprio il legame tra ambiente e energia. 

Non si trovano assassini e omicidi come in giallo classico, ma una storia ben costruita basata su tematiche attuali legati all'ambiente e al futuro ambientale.

Charlotte è una ricercatrice dal carattere un po' fuori dagli schemi, ma molto determinata a raggiungere il suo obiettivo assieme al suo assistente Giovanni: entrambi stanno lavorando a una formula che prevede la trasformazione dell' uranio in un prodotto green. Questa sarebbe una meravigliosa scoperta, perché l'uranio essendo un elemento tossico sprigiona radiazioni e inoltre è una delle fonti più longeve e dannose per il nostro pianeta. Ridurre le emissioni sarebbe la svolta per un pianeta più sano. 

 Naturalmente c'è chi invece con l'uranio fa soldi, soprattutto a scapito dei poveri minatori che lo estraggono in paesi poveri come il Congo e vivono in condizioni pessime; la protagonista descrive bene come avviene il lavoro nelle miniere e lei stessa ha ereditato dal nonno una miniera in cui con il suo assistente sperimenta la sua nuova formula. 

Charlotte custodisce la formula assolutamente in segreto, ne è a conoscenza solo il suo assistente e Alessandro, un hacker che Charlotte incontra per caso, ma che gli sarà molto utile.

Charlotte è fidanzata con Massimo, un uomo molto misterioso che rivela poco della sua identità, Charlotte non sa neppure che lavoro fa, ma scopre che tiene con sè una pistola. E' un amore malato, che a volte diventa anche violento; Massimo non la ama per nulla e Charlotte se ne accorge quando inizia a passare sempre più tempo con Alessandro e vede che lui ci tiene a lei. 

Ci sono molti colpi di scena in quanto alcune persone vogliono sottrarre la famosa formula dalle mani di Charlotte ed è qui il libro entra nel vivo. Chi saranno queste persone?

Charlotte dovrà lottare duramente, essere determinata e non rivelare nulla, soprattutto dopo che viene rapita con la forza per estorcerle informazioni sulla formula. 

Come andrà a finire la vicenda? Charlotte riuscirà a portare a termine il suo obiettivo? C'è speranza per un mondo più green?

Per quanto riguarda i personaggi, mi soffermo sui tre personaggi principali. 

Charlotte, come ho già scritto, è una donna dal carattere particolare, è difficile da capire inizialmente, ma poi ci si affeziona. E' determinata, forte, ma anche fragile, fa uso di ansiolitici per combattere gli attacchi di panico. Devo dire che all'inizio la vedevo molto fuori dagli schemi per essere una protagonista, poi invece mi sono proprio legata a lei, ho fatto il tifo e lottato con lei pagina dopo pagina per far si che resistendo portasse a termine il suo obiettivo. 

Alessandro è un personaggio che ho amato molto, è un hacker gentile, disponibile che fin da subito tiene a Charlotte, la vuole proteggere da amica, ma forse sotto sotto si è anche un po' innamorato. E' spontaneo, vero e la aiuta in ogni cosa, troppo carino!

Massimo invece è proprio un personaggio insopportabile! Lo devo dire: l'autrice l'ha proprio descritto come un antagonista a tutti gli effetti, non ama Charlotte, è violento, è interessato solo ai soldi e ai suoi interessi. Fin dall'inizio è misterioso e riservato e già da qui ho pensato che c'era qualcosa di losco... 

Per quanto riguarda lo stile, l'autrice scrive in maniera fluida e il libro si legge in un giorno. Il fatto di inserire molti colpi di scena e una tematica così importante e attuale mi ha incollato alle pagine e devo dire che non sono stata distratta. 

Mi è piaciuto molto questo romanzo giallo, come avrete ormai capito, e lo consiglio perché è ben fatto, ben scritto e oltre a essere solo una storia romanzata, è anche un romanzo formativo, che tratta una tematica attuale, che parla dell'uranio che non tutti conoscono come elemento chimico.

Ho trovato una storia romanzata basata su dati reali, veri, ed è proprio questo che mi ha fatto apprezzare il romanzo, la sua particolarità, oltre al fatto che anche se una breve lettura è ricco di tematiche. 

Spero di avervi trasmesso il mio interesse e il mio piacere per questa lettura! 

Complimenti all'autrice! 


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martedì 2 febbraio 2021

Segnalazione "Noi siamo vendetta"

Buongiorno lettori e lettrici 😃

Oggi per gli amanti del genere thriller vi segnalo la raccolta "Noi siamo vendetta" di Diego di Dio.

noi-siamo-vendetta

 SCHEDA

Titolo: Noi siamo vendetta

Autore: Diego Di Dio

Editore: Delos Digital


TRAMA

Tre racconti, tre squarci nella follia dell’umano e del quotidiano. Tre porte spalancate sul male nero che alberga in ognuno di noi. E che resta latente fino al momento dell’esplosione, quando ogni cosa cambia per sempre.


Tre personaggi tristi, ambigui e sconvolti, costretti a recitare sul palcoscenico delle proprie delusioni.


Prima di precipitare nell’abisso.


L'AUTORE

Diego Di Dio, procidano, è nato nel 1985. Scrittore, editor, agente letterario e docente di scrittura e di editoria, nel 2015 ha fondato l’agenzia letteraria Saper Scrivere. Amante del giallo e del thriller, è anche direttore della collana Spettri, per la casa editrice Alter Ego. Ha pubblicato, con il Giallo Mondadori, i racconti I dodici apostoli, Il canto dei gabbiani (menzione d’onore al Gran Giallo Città di Cattolica) e L’uomo dei cani (inclusi nella raccolta Noi siamo vendetta). Ha vinto, per due volte, il premio Writers Magazine Italia, con i racconti C’è ancora tempo e Il trampolino. Ha vinto, inoltre, il Nero Premio con il racconto noir Il coltellaio e il premio Mario Casacci (Orme Gialle) con il racconto La signora. Ha pubblicato, con la Delos Digital, i racconti thriller Scala reale, La bambina della pioggia e Il supereroe. Ha vinto, inoltre, il premio Scuola di Fumetto per la miglior sceneggiatura, con Io sono il tempo. Fore morra (Fanucci, 2017) è stato il suo primo romanzo, e ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica. I suoi corsi di scrittura e di editoria sono seguiti da mezzo migliaio di studenti in tutta Italia.


LINK ALLA RACCOLTA 

👉https://delos.digital/9788825414165/noi-siamo-vendetta