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giovedì 25 aprile 2024

Recensione "Il silenzio dei vivi"

Buongiorno lettori e lettrici 😀

Eccomi oggi a parlarvi di "Il silenzio dei vivi" di Diego di Dio e Francesco De Benedittis. 

Ringrazio moltissimo Elisa per l'opportunità e la proposta di collaborazione. 

Qualche giorno fa ho anche avuto il piacere di intervistare gli autori con un'intervista doppia (la trovate qui 👉https://www.lalibreriadianna.it/2024/04/intervista-doppia-diego-di-dio-e.html


recensione "il silenzio dei vivi"

Quando si vedono dei fumetti o delle graphic novel si è soliti pensare che siano libri per bambini, io stessa sono cresciuta con i giornalini a fumetti delle Barbie, ma credo che invece questo genere letterario sia un vero capolavoro d'arte. 

Devo dire che io lo apprezzo particolarmente, in quanto ammiro molto chi sa disegnare e chi lo sa fare così bene, come Francesco in questo caso, perché io nel disegno sono proprio una frana! 

Detto ciò, "Il silenzio dei vivi" è una graphic novel che mescola il giallo, il noir, il surreale e l'onirico e devo dire che è stata una lettura molto originale e particolare. 

L'ambientazione è quella di una Napoli noir, in cui il commissario Ettore si trova a investigare su alcuni casi di omicidio. 

Chi sono queste persone? E soprattutto i casi sono collegati? 

Ettore si ritrova così a cercare di scoprire la verità e nel farlo si rifugia nei suoi pensieri interiori. 

La sua mente è un groviglio di pensieri, infatti ci troviamo di fronte a un protagonista tormentato e malinconico che non si è mai sentito amato. 

"Sbagliato. È tutto sbagliato. Sono nel posto sbagliato. E sono l'uomo sbagliato"

Ettore, inoltre, vive con Bambino Pazzo, un bambino davvero sopra le righe che per certi versi mi ha fatto anche sorridere e con Signor Nascosto, un signore ben vestito. 

La genialità in tutto ciò, è che Ettore nel suo tormento riesce anche a cedere all'amore. E' una relazione molto passionale, anche se lei, Luisa la barista, sembra l'unica persona che lo sa comprendere e che lo sappia amare. 

Nella storia inoltre è presente una porta, che senz'altro trasmette al lettore molta suspense, io stessa non vedevo l'ora di capire cosa ci fosse in quella stanza. 

Ma verrà aperta? Cosa nasconderà di così importante? 

Sicuramente questa lettura è molto coinvolgente, il mistero e la curiosità per capire come va a finire la storia c'è senz'altro e avere delle immagini davanti che esprimono i sentimenti del protagonista è davvero una chicca in più. 

Posso dire che il finale non me lo aspettavo minimamente? 😳

Avendo letto altri romanzi di Diego so che è molto bravo in questo genere e soprattutto che sa stupire il lettore ed è ciò che si è rivelato anche qui, con questa graphic novel. 

Per quanto riguarda le tavole di Francesco, posso dire che sono tutti disegni in bianco e nero, ma il tratto mi piace davvero moltissimo. I disegni sono ricchi di particolari e i personaggi sono ben caratterizzati. 

Il connubio tra scrittura e disegno è risultato davvero eccellente e spero che Diego e Francesco continueranno a collaborare assieme. 

Lo stile è davvero sintetico e incisivo ed è una storia che si legge tutta d'un fiato. 

L'aspetto psicologico è senz'altro ciò che balza all'occhio e credo proprio che questo sia stato l'intento di Diego, quello di farci conoscere un personaggio tormentato che alla fine riesce a trovare la sua redenzione. 

Devo dire che sono molto contenta di aver letto la prima graphic novel di Diego e Francesco, una storia che mi ha intrattenuto, incuriosito e che mi ha fatto anche pensare. 

Se amate questo genere e volete leggere una storia particolare, coinvolgente e onirica ve la consiglio assolutamente. 

Buona lettura :) 


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TRAMA 

Il silenzio dei vivi è un graphic novel che mescola il giallo, il noir, il surreale e l’onirico. La trama gialla è il pretesto per affrontare i demoni interiori del protagonista, il commissario Ettore. Un uomo tormentato dal fatto di non essere mai stato figlio, per via di un padre assente. Un uomo che non riesce più a capire cosa sia reale e cosa no. Soprattutto, un uomo obbligato a fare i conti con la distanza, mai così sottile, che separa la ragione dalla follia. Un’insolita crime-story dal carattere introspettivo.



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