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martedì 21 febbraio 2023

Seconda tappa blogtour "Il tavolo blu" - Il rapporto madre-figlia dipinto nel romanzo






 Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi partecipo con piacere al blog tour del romanzo "Il tavolo blu" di Manuela Costantini
Ringrazio per la collaborazione l'Agenzia letteraria "Saper Scrivere" e Elisa
Ringrazio per la copia cartacea la Morellini Editore. 


Queste sono le tappe del BlogTour con le relative tematiche:

20 febbraio: Paper Purrr – Il rapporto tra sorelle

21 febbraio: La libreria di Anna – Il rapporto madre/figlia dipinto nel romanzo

22 febbraio: Buona Lettura – Intervista all’autrice

23 febbraio: Hope and Paper – Ritratti dei personaggi femminili

24 febbraio: Les Fleurs Du Mal – Ritratto di un personaggio maschile: Scorza

blog tour il tavolo blu


Eccomi quindi a parlarvi del tema "il rapporto madre-figlia dipinto nel romanzo". 

Chi non ha un bel rapporto con la propria madre?
"La mamma è sempre la mamma" si dice, e anche in questo romanzo si conferma questo modo di dire. 

Fin dalle prime righe del romanzo ci viene presentata Diana, la madre di Mirna. 

Ci viene descritta come una bella donna, dai capelli neri e occhi di giada, che arrivò a Amalbena in compagnia solo della piccola Mirna. 
E' sicuramente una donna forte, coraggiosa, una donna che con la propria figlia ha dovuto ricominciare daccapo in un altro paese. 

Qui si è dovuta ambientare e trovare un lavoretto per mantenere sè stessa e la bimba. Iniziò quindi a raccogliere i pomodori e la frutta ed è in questo contesto che si innamorò di Ottavio, il suo capo. 

L'amore verso la figlia non è mai cambiato, anche se come tutti i rapporti genitori-figli non è un rapporto semplice, ci sono delle incomprensioni, delle liti, ma ci sono anche gli abbracci e le parole dolci. 

E proprio queste parole dolci Diana le scriveva su un diario di cui Mirna viene a conoscenza grazie a Ottavio. 

Da questo momento Mirna conosce una madre diversa, una madre che riportava dei pensieri semplici che riguardavano i momenti trascorsi, le giornate che passava, per annotarsele e per vivere il presente, perché per lei il tempo passa... ma i bei momenti devono rimanere nero su bianco. 

Ora però Mirna è rimasta sola, sua madre purtroppo non c'è più, sembra si sia suicidata e lei non riesce a farsene una ragione. 

Mirna vuole scoprire la verità, vuole capire perché sua madre abbia fatto questo gesto improvviso e soprattutto perché ha voluto abbandonarla. 

Non riesce a capacitarsi del fatto che non si sia accorta di nulla, del suo disagio, di qualche segnale o malessere che l'affliggeva e di questo ne soffre molto. 

Il legame ora è come una corda spezzata che non si può ricostruire, Mirna è triste e delusa e soprattutto è rimasta sola, in compagnia solo di Ottavio. 

Inizia così a cercare di elaborare il lutto, bruciando tutte le cose che possedeva la madre. 

Conoscendo bene la madre e avendo un bel rapporto con lei, per Mirna è difficile accettare che sia morta così improvvisamente, ma ecco che la corda intatta e poi spezzata, viene ricucita, ma in che modo, direte voi?

Mirna incontra Rachele, la proprietaria di un ristorante, sedendosi al tavolo blu, colore della calma e della mancanza. Scopre così che Rachele era la migliore amica di sua madre, hanno vissuto insieme in un orfanotrofio e hanno passato gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza assieme. 


Mirna scopre così dai racconti di Rachele com'era sua madre, le difficoltà che ha dovuto affrontare e i momenti felici che invece ha passato. Crescendo, Diana e Rachele erano come sorelle, ma si sono perse di vista e purtroppo ora che finalmente potevano incontrarsi, Diana è morta. 

Per Mirna, che è una giovane ragazza, non è semplice elaborare tutto questo, soprattutto la vita passata di sua madre, fino a che, alla fine del romanzo, scoprirà un segreto tenuto nascosto per anni. 

Devo dire che l'autrice affronta molti temi importanti in questo romanzo e il tema rapporto madre-figlia è sicuramente uno dei più importanti. 

Mi sono molto immedesimata in Mirna, l'autrice descrive magistralmente il suo stato d'animo, non posso che aver provato pena ed essere stata triste per lei. Capisco che la perdita di una madre sia straziante e soprattutto perderla con un suicidio abbia innescato nella sua testa molti quesiti che non troveranno mai una risposta. L'ho capita molto e ho provato compassione per i suoi sentimenti. 

Al di là di questo trovo che tutto il romanzo gira sulla morte di questa donna, Diana, che tutti però dipingono come una donna coraggiosa, bella e sorridente nonostante le difficoltà che la vita le abbia messo davanti. 

Questo conferma che nonostante la morte, Diana, rimarrà per sempre nel cuore di Mirna, di Rachele e di Ottavio. 

Anche se l'autrice ha fatto fin da subito morire il personaggio di Diana, ha sollevato vari segreti che sennò non venivano alla luce e questo ha permesso a Mirna di crescere e maturare come donna e come figlia. 

Questo romanzo ha sicuramente un altro tema importante che è quello delle famiglie non di sangue. Ciò permette di mettere in luce che anche se un figlio non cresce con i genitori biologici, è comunque attorniato da persone che gli vogliono bene e che lo crescono con amore. 

Ecco, questo è il mio pensiero su questa tematica... mi raccomando seguite anche le altre tappe e ci vediamo la prossima settimana con la recensione completa! 

Buona lettura :) 


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