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martedì 21 settembre 2021

Prima tappa Blog Tour "Una notte buia di settembre" - Intervista all'autore

 

intervista autore



Buongiorno lettori e lettrici 😊

Oggi partecipo con piacere alla prima tappa del Blog tour del libro "Una notte buia di settembre" di Valerio Marra. 

E' un romanzo giallo edito Newton Compton Editori che presto avrò anche l'occasione di recensire. 

Ringrazio l'autore e la casa editrice per la copia cartacea e l'agenzia letteraria Saper Scrivere per l'opportunità.

Per quanto riguarda il BlogTour, questa è la prima tappa, ecco qui sotto gli altri blog che parteciperanno questa settimana. 


Martedì 21 settembre: Intervista all'autore - La libreria di Anna
Mercoledì 22: Il thriller contemporaneo - Le letture di Adso
Giovedì 23: La solitudine - Les Fleurs Du Mal
Venerdì 24: Il metodo investigativo - Un libro in cucina
Lunedì 27: La droga - Il colore dei libri
Martedì 28: La scrittura - Buona lettura
Mercoledì 29: I personaggi - AnnaEsposito68


blogtour


Per me è un piacere e un onore intervistare gli autori in quanto mi piace scoprire la parte personale, cosa lo ha ispirato, cosa lo ha spinto a scrivere un romanzo. 

Ed ecco la mia intervista a Valerio Marra, spero vi incuriosisca e vi piaccia 😀



Ciao Valerio, benvenuto sul blog, ti do del tu, ti va di presentarti brevemente a chi ci legge?

Ciao Anna,
ovviamente devi darmi del “tu”. Parlare di me non è mai facile, è perfino difficile anche solo presentarmi, soprattutto se brevemente. Forse è per questo che scrivo romanzi; mi racconto attraverso i libri. E mi piace così.


Quando hai iniziato a scrivere?

Non saprei dire il momento preciso in cui è nata la passione per la scrittura, perché, da quando ho memoria, ho sempre amato creare, inventare storie e mondi dove immergermi e “fantasticare”. Dal punto di vista “professionale”, però, si può dire che scrivo dal 2019, ossia quando ho firmato il primo contratto editoriale con una grande casa editrice. 


Parlaci del tuo nuovo libro “Una notte buia di Settembre”, come è nato? 

Questo romanzo era pronto, ormai, da un paio di anni (primi mesi del 2019, se non erro). In origine si intitolava “L’ultimo accordo”, proprio perché è un giallo ambientato nel mondo della musica e dove si stipulavano diversi “accordi” (oltre a suonarli, ovviamente). Anche in questo caso, non saprei dire come sia nato; diciamo che, ogni stimolo, è come un mattoncino. E, piano piano, si costruisce questa casa-romanzo. 


Perché un lettore dovrebbe rimanere incollato alle pagine del tuo libro? Cosa ha di speciale?

Questo non lo so. Dal canto mio, io ho provato a utilizzare tutte le tecniche adatte allo scopo: dal cliffhanger, al colpo di scena, al climax ascendente, ecc.
Poi, come sempre, il giudice è il lettore. 


C’è qualcosa del tuo ambito personale che hai voluto riportare nel romanzo? 

Tutto. 
Non c’è nulla che non sia mio. Forse, la cosa a cui sono più legato, però, è la vicenda che riguarda Riziero Novelli, perché è parte della storia personale di mio nonno che, per l’appunto, si chiamava proprio Riziero Marra. 


Nel romanzo viene trattato il tema della musica, che rapporto hai con la musica, che genere ascolti?

Dico sempre che, se avessi un’altra vita, la dedicherei totalmente alla musica. Comunque, da ragazzo ho suonato in un’orchestra classica. Ero considerato anche abbastanza talentuoso dai maestri. Tuttavia, crescendo qualcosa deve essersi rotto e questo è, per me, uno dei più grandi rimpianti. Forse, il più grande. Ascolto ogni genere, purché sia di qualità.

 
Qual è il personaggio del romanzo a cui sei più legato? 
Russo. 
E, per chi conosce la serie, non c’è nemmeno bisogno di spiegare il motivo.


Dedichi del tempo alla lettura, oltre che alla scrittura? Se sì, che libri ami leggere? 

Ovviamente leggo. Leggo forte. E leggo di tutto. 


Qual è il tuo autore/autrice preferito? Hai preso ispirazione da lui/lei? 

Sono così tanti che sarebbe limitativo dirne solo uno. Tra gli ultimi che ho letto, però, ho trovato meraviglioso il libro scritto da Oriana Ramunno, “Il bambino che disegnava le ombre”, edito da Rizzoli. In più, sono in debito con Maurizio De Giovanni. Involontariamente, siamo andati nella stessa direzione, ma lui lo ha fatto prima di me. A mia discolpa, posso dire che ho iniziato a leggerlo dopo il 2016, quando avevo già terminato la stesura della prima bozza de “La donna del lago”. 


Che cosa ti appaga di più nello svolgere l’attività di scrittore? 

Vedere i lettori felici. E impazienti di leggere altro. Questo mi riempie l’anima. 


Cosa si prova a vedere una propria opera pubblicata? 

Be’, è sempre un’emozione grande. La prima volta mi vennero addirittura gli occhi lucidi.


Che rapporto hai con i lettori e con le recensioni? 

Direi un buon rapporto. E devo dire una cosa: personalmente non ho mai chiesto una recensione. Mai. Nemmeno una volta. 


Che altre passioni hai oltre la scrittura/lettura?

La musica, come ho già detto. Poi lo sport. Ci sarebbe anche il cinema, il teatro, i giochi di ruolo, le mostre d’arte, ma il tempo…


In conclusione non posso che chiederti: hai altri progetti editoriali per il futuro? 

Sto lavorando a un progetto per un saggio, sempre per Newton Compton. In seguito, devo capire se proseguire con la serie del commissario Festa, o scrivere qualcosa di nuovo. E, quest’ultima ipotesi, mi intriga moltissimo…



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