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giovedì 27 luglio 2023

Intervista a Francesca Gerla

Intervista


Buongiorno lettori e lettrici 😊

Grazie all'agenzia letteraria Saper Scrivere e a Elisa ho intervistato l'autrice Francesca Gerla del romanzo "L'isola di Pietra" e la ringrazio per il suo tempo e la sua disponibilità.

Ecco il calendario dell'Inteview tour e l'intervista completa.


24 luglio: Paper Purrr

25 luglio: Le letture di Adso

26 luglio: Lilith Hendrix

27 luglio: La libreria di Anna

28 luglio: Buona Lettura


Ciao Francesca, benvenuta sul blog, ti do del tu, ti va di presentarti brevemente a chi ci legge?


Ciao! Grazie mille. Allora, da sempre coltivo una passione per le lingue straniere e per la letteratura, in particolare quella anglofona. Scrivo fin da piccolina un po’ di tutto. Nella vita ho lavorato a lungo come traduttrice e redattrice, e da qualche anno insegno lingua e letteratura inglese nella mia città. Prima di stabilirmi definitivamente a Napoli, ho vissuto in varie città perché ero curiosa di conoscere il mondo. Ho vissuto sia in Italia che all’estero, ma alla fine il mio cuore restava nel Golfo e ho scelto di tornarci.


Quando hai iniziato a scrivere?

Da piccolissima. Facevo un gioco, e cioè prendevo le figurine avanzate dagli album, le incollavo su dei fogli e scrivevo dei racconti ispirati alle immagini che vedevo, credo fossi in prima elementare. Poi ho continuato, scrivendo poesie, racconti e soprattutto un diario, che ho iniziato a dieci anni e ho scritto fino ai ventinove. Durante le settimane antecedenti la data del mio matrimonio, mi sono impegnata nella rilettura di tutti questi diari: in questo modo ho potuto osservare i cambiamenti che avevo vissuto con il passare degli anni, sia per quanto riguarda la percezione del mondo, essendo passata dall’infanzia alla giovinezza, sia per quanto riguarda lo stile. Considero questo momento di rilettura dei miei diari una sorta di spartiacque: da allora non ho mai più tenuto diari, ma ho iniziato a pensare seriamente alla pubblicazione delle storie che inventavo.


Parlaci del tuo libro “L’isola di Pietra”, come è nato? 

Il romanzo nasce da una immagine: una ragazza che corre sulle rocce dell’isola di Ventotene inseguita da un ragazzo una sera estiva, sotto lo sguardo benevolo della luna. L’idea era creare una metafora del rapporto tra uomini e donne: lei sicura e apparentemente spericolata, lui incerto, di fronte al grande dirupo del vero amore…


Perché un lettore dovrebbe rimanere incollato alle pagine del tuo libro? Cosa ha di speciale?

Credo che, al di là del significato che ho voluto dare a questa storia, delle metafore e dei simboli che ciascuno potrà ritrovare secondo la propria sensibilità, si tratti anzitutto di una storia d’amore, piena di segreti, colpi di scena, flashback, collegamenti, ritrovamenti. Il tutto, secondo un filo che collega ogni elemento del passato della protagonista: un ricordo evocato da tante sensazioni sensoriali quante sono quelle che la visitano durante le contrazioni. Il presente della narrazione, infatti, coincide con il parto di Pietra.


C’è qualcosa del tuo ambito personale che hai voluto riportare nel romanzo? 

In genere nei miei romanzi lascio sempre spie che chi mi conosce può riconoscere. Ad esempio, parlo di una gelateria dove andavo da bambina, oppure descrivo una casa avendo presente una vera abitazione che conosco, o rivesto un personaggio con le stesse fattezze dei miei conoscenti e parenti. Una curiosità: Pietra ha un occhio nero e uno nocciola, come una mia cara amica che si è subito riconosciuta… Ma, a parte questi omaggi, di mio nei romanzi c’è solo il desiderio di narrare e rispondere ad alcuni interrogativi di varia natura che mi pongo io personalmente sull’esistenza. Per il resto, è una storia inventata di sana pianta.


Nel romanzo viene trattato il tema della maternità, come mai questo tema?

Più che di maternità, si parla soprattutto di gravidanza e parto, una parte della vita della donna che raramente trova spazio, con dovizia di dettagli, nella narrativa. L’ispirazione nasce dal fatto che l’ho concepito poco dopo il mio primo parto e l’ho poi completato e organizzato per la pubblicazione mentre ero incinta della seconda. Le sensazioni che descrivo sono le mie: mi sono solo divertita a immaginare cosa avrei provato se avessi avuto un figlio da sola in una città non mia… Ho scelto di descrivere il parto perché è un momento speciale nella vita di una donna, in cui il corpo diventa padrone in maniera prepotente e sconvolgente. In una società come la nostra, così attenta a ripulire la vita quotidiana dagli elementi più vistosi e magari meno piacevoli della corporalità, spesso si perde di vista il dato inconfutabile che siamo animali e, in quanto tali, abitiamo un corpo che comanda su di noi più di quanto vorremmo. Nel quotidiano, la vita dell’anima appare preponderante, nel nostro costante confronto con il nostro io; ma nei momenti in cui il corpo vive esperienze estreme, come nella malattia e nel parto, siamo costretti a riconoscerci per quello che siamo veramente, una fusione di tensioni opposte, eppure necessarie le une alle altre. Con questo romanzo ho voluto sottolineare il ruolo predominante del corpo nella organizzazione dei nostri pensieri e della nostra vita intima.


Dedichi del tempo alla lettura, oltre che alla scrittura? Se sì, che libri ami leggere? 


La passione per la scrittura nasce dalla passione per la lettura, non riesco a immaginare la prima senza la seconda. Amo i romanzi che parlino di questioni esistenziali, che affrontino grandi temi. Non amo molto i romanzi di genere, anche se ogni tanto mi piace anche variare. Amo i grandi classici e le storie contemporanee appassionanti, che ci aiutano a capire meglio chi siamo oggi. L’ultimo libro che ho finito di leggere, ad esempio, è un bellissimo romanzo di Gianni Solla, scrittore napoletano, edito da Einaudi: Il ladro di quaderni. Una storia delicata e profonda. Attualmente, invece, sono alle prese con la rilettura di Frankenstein di Mary Shelley: spiegandolo in classe, infatti, mi sono resa conto di aver dimenticato alcuni passaggi fondamentali. Ho la fortuna di poterlo leggere in inglese, per cui intervallo alla lettura dei romanzi italiani quella di altri paesi e, se posso, leggo in lingua originale.


Qual è il tuo autore/autrice preferito? Hai preso ispirazione da lui/lei? 


I libri che ho amato sono tanti. Non tutti ovviamente mi hanno ispirato allo stesso modo. Tuttavia, posso dire che il titolo dell’isola di Pietra è un omaggio all’isola di Arturo di Elsa Morante, una storia che mi ha colpito molto quando ero ragazzina e che parla della bellissima isola di Procida.


Che cosa ti appaga di più nello svolgere l’attività di scrittrice? 


Creare personaggi, storie, vite che mi sembrano vere. La creazione è un processo entusiasmante, nel quale calarsi può risultare così coinvolgente da farci cambiare la nostra percezione della vita.


Cosa si prova a vedere una propria opera pubblicata? 


È sempre una bellissima emozione, come sentire il parere delle persone che lo hanno letto. Una soddisfazione impagabile.


Che rapporto hai con i lettori e con le recensioni? 


Sono sempre molto curiosa di sapere cosa ne pensano gli altri di quello che scrivo, anche perché non di rado mi è capitato che i lettori cogliessero elementi che non avrei immaginato. Spesso i punti di riflessione che mi hanno suggerito recensori e lettori hanno condizionato costruttivamente la mia scrittura.


Che altre passioni hai oltre la scrittura/lettura?


Amo molto il mare, come si può capire anche leggendo il romanzo. Adoro andare a teatro, cinema, nei musei soprattutto di arte contemporanea. Amo viaggiare, trascorrere molto tempo con la mia famiglia (non mi sembra mai abbastanza), e frequentare i miei tanti amici cui dedico tempo e attenzioni.


In conclusione non posso che chiederti: hai altri progetti editoriali per il futuro? 


Ho nel cassetto un romanzo inedito, ma attualmente sto lavorando a una raccolta di poesie che credo vedrà la luce nel 2024. È la prima volta che mi cimento in un progetto così esteso di poesie: spero davvero di riuscire a essere soddisfatta di questa ulteriore prova…


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