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giovedì 9 settembre 2021

Recensione "Pizzi neri e merletti grigi"

 Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi vi parlo del romanzo "Pizzi neri e merletti grigi" edito da Nulladie di Elisa Averna che ringrazio per la copia cartacea e per la collaborazione. 


pizzi neri e merletti grigi
SCHEDA

Titolo: Pizzi neri e merletti grigi

Autrice: Elisa Averna

Edito da: Nulla Die

Genere: Fantascienza






Dopo la recensione super positiva di "Romanzo d'estate" torno con piacere a recensire un altro romanzo di Elisa Averna "Pizzi neri e merletti grigi".

E' un romanzo che viene catalogato come genere fantascientifico, anche se in realtà ho trovato molte pagine di genere psicologico e anche storico, un bel mix di generi amalgamati molto bene. 

Il romanzo si apre con la scrittura in prima persona della protagonista Teresa che racconta al lettore le sue memorie.

Teresa nel 1866 è salita su un treno per portare i pizzi neri e i merletti grigi che lei ricama per i lutti, ad una signora rimasta vedova. 

Durante il viaggio in treno però, Teresa si addormenta e dopo essersi svegliata si ritrova in un altro treno, più moderno ed è del tutto spaesata. 

Scopre di essere nel futuro, nel 2023 e lei è decisamente fuori luogo perché la gente attorno è vestita diversamente, ascolta la musica con le cuffie e usa il cellulare, oggetti che Teresa non conosce e ne è spaventata. 

Le persone del treno pensano che lei sia addirittura un'attrice vestita in quel modo e la prendono in giro. 

Alla prima fermata Teresa scende e dopo aver perso i sensi si ritrova nel presente 1866 a casa Martinelli, una famiglia che la accoglie come una figlia. 

Qui Teresa incontra Tonino e se ne innamora, ma il padre di Teresa venuto a sapere dove risiede la figlia, la viene a prendere con tutte le forze per riportarla a casa, soprattutto dopo che ha visto che la figlia si è innamorata di Tonino, un semplice guardia boschi, non adatto a sposare sua figlia. 

Teresa cerca di ribellarsi al padre e di notte ha degli incubi ripensando a ciò che le è successo sul treno. 

Decide di aprirsi e raccontare tutto alla sorella Maria, che in realtà è d'accordo con il padre per farle raccontare il motivo per il quale non sta bene. Così Maria riferisce tutto al padre ed entrambi considerano Teresa una pazza, non possono fare altro che internarla in un manicomio. 

Il padre pensa che qui Teresa verrà curata e stia bene, in realtà abbiamo la parte centrale del romanzo proprio incentrata su questa esperienza e sui pensieri di Teresa in prima persona. 

Il manicomio è un posto orrendo dove vengono tenute delle persone pazze, ma lei era davvero pazza? 

In manicomio si sente profondamente sola e descrive senza molti dettagli specifici come passa le giornate. 

Ciò che la salva e non la fa diventare pazza per davvero è il ricamo. La sua famiglia infatti le manda ogni tanto i filati e grazie alla sua passione e bravura per il ricamo riesce a far passare le sue giornate monotone. 

Un giorno viene visitata dal dottor Mureau che le fa delle sedute di ipnosi. E' l'unico che crede che Teresa non sia pazza, sta facendo delle ricerche su ciò che Teresa ha visto e riesce a capire che forse gli oggetti che ha visto sono delle rivoluzioni di oggetti del presente e che probabilmente ha davvero avuto una visione. 

Grazie a Mureau sia Teresa che Serafina, la sua compagna di stanza riescono ad uscire dal manicomio e ottenere un lavoro di assistente in Francia. 

Qui Teresa continuerà a vivere dato che la sua famiglia non la vuole più e le sorelle non si sono più fatte sentire. Lei scrive una lettera alle sorelle per cercare di ricucire i rapporti con loro, ma solo Maria la va a trovare per vedere come sta. 

Teresa va ad incontrare anche il padre, che inizialmente neanche la riconosce, per vederlo un' ultima volta e per chiedergli perché avesse preso quella decisione di rinchiuderla.

Non posso svelarvi altri particolari, ma vi posso dire che è una storia davvero particolare che merita di essere letta. 

Analizzando i personaggi posso dire che a Teresa ci si affeziona subito, è una ragazza molto sfortunata, sia con la famiglia che non le vuole bene, sia in amore con Tonino. 

Nonostante ciò, è una donna forte, che cerca di sopravvivere alle condizioni del manicomio e che non perde mai la speranza. E' molto sensibile con la sua compagna di stanza Serafina e anche se si sente sola si dedica al ricamo come sua valvola di sfogo, devo dire che in più momenti ho provato pena e compassione per lei. 

Anche gli altri personaggi sono ben strutturati e soprattutto il padre mi ha fatto venire una gran rabbia. 

Elisa è brava sia con le ambientazioni che sono sempre ben curate sia con lo stile. 

Anche in questo romanzo il linguaggio scritto è adatto all'epoca con i termini e le parole usate e lo stile è davvero molto fluido e diretto. Non è un romanzo lungo, ma mi ha lasciato davvero molte emozioni, non mi sono di certo annoiata e l'ho letto in breve tempo. 

Ho riscontrato vari temi importanti e delicati come il concetto di libertà, il mondo che cambia, l'amicizia, la pazzia, la crudeltà.

Una lettura piacevole, che emoziona e che mi è piaciuta perché mi ha fatto riflettere sul tempo passato e su come la libertà sia di fondamentale importanza per ciascun essere umano. 

Aggiungo che il finale mi ha davvero sorpreso e mi ha colto alla sprovvista, mi è piaciuto molto! 

  

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TRAMA

In una giornata di maggio del 1866 cinque minuti rivoluzionano la vita di Teresa Baldeschi, giovane ricamatrice di abiti da lutto. Teresa, preso posto sul treno che avrebbe dovuto condurla presso una vedova sua cliente, si addormenta e al suo risveglio trova attorno a sé una situazione totalmente nuova. Non è nel treno in cui è salita, ma in un treno del tutto diverso. Apprende dai passeggeri di essere nel 2023. Sconvolta, scende alla prima stazione, per poi risvegliarsi nuovamente nel suo tempo. Teresa nel raccontare la sua straordinaria esperienza non viene creduta dalla famiglia che la fa internare nel manicomio Santa Margherita di Perugia, dove la donna riesce a sopravvivere per vent’anni. Consapevole di non essere pazza e di aver viaggiato nel tempo, Teresa scrive le sue memorie nella speranza di un riscatto. "Pizzi neri e merletti grigi" più che un libro di fantascienza è un viaggio nella presunta follia umana e in ciò che l’uomo non è in grado di spiegare.

2 commenti:

  1. Grazie, Anna, per la cura con cui hai elaborato la tua recensione, per essere entrata cosí in empatia con la storia e la sua protagonista.🙏

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