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lunedì 21 febbraio 2022

Terza tappa Blogtour "Doppia x"


 



Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi partecipo al blog tour del romanzo "Doppia X" di Pier Fausto Pon. 


Ringrazio l'Agenzia letteraria Toniarini Dorazi, la Bertoni Editore e Matilde Bella per l'opportunità. 


Ecco a voi in questa terza tappa i personaggi del romanzo😀


DOPPIA X

Io non lo volevo fare. Non sono un super eroe, non sono buona, odio il mio prossimo, quasi sempre almeno. Non cercavo felicità, né rivincite. Pace, solo pace. Allora, perché l’ho fatto? Non lo so, anzi, lo so benissimo. Berto, è stato lui. È strano, con Berto: a volte lo odio per quello che mi ha fatto fare, a volte mi sbalordisce la consapevolezza che non potrei più fare a meno di lui, che non è un uomo, è qualcosa di più. O di meno, certo diverso da tutti gli altri che ho avuto la disgrazia di conoscere.

BERTO 
Il deus ex machina più sfigato del mondo A nemmeno cinquant’anni ho già perso tutto. Mi viene bene perdere, ci sguazzo dentro la sconfitta. Da otto anni ho tarato il mio organismo in modalità comatosa, una condizione che richiede molta disperazione, parecchia tenacia, nessun tipo di allenamento. Ma adesso, con Luca accanto a me, avverto un brividino che mi percorre dalla testa ai piedi: non è raffreddore, Il Covid ancora non c’è, deve essere speranza. Quella donna incredibile, quella donna assurda, quella povera donna, mi ha scagliato contro una possibilità. Mi sorprendo a pensare che non la getterò via come tutto il resto.

 LUCA 
Ho diciott’anni, sono suo figlio e ancora una volta mi chiedo: perché sono arrabbiato con lui? Non me lo ricordo più, sono passati troppi anni. Mi ha regalato per tre anni di seguito “il giovane Holden”. Non ho osato leggerlo, il libro mi attirava ma avevo paura delle parole di mio padre, l’inchiostro blu delle dediche scritte fitte nella pagina bianca prima dell’introduzione sfumato dalle lacrime, quella grafia tremolante che grondava disperazione. E non potevo fingere di non sapere che ero io l’oggetto di quella disperazione. Quella donna incredibile, quella donna assurda, quella povera donna mi ha fatto venire voglia di leggerlo, una volta per tutte, quel libro che è mio padre. 

NADIA 
Io sono la “qualcosa” di Berto. Non la compagna, fin dall’inizio ho capito che non ci sarebbe stato amore fra noi. Non l’amica: un’amica non ti fa certe cose sotto la doccia. Niente giri di parole con me, mi piace andare dritto al sodo. Berto dice che smonto utopie e rimonto certezze. Se lo dice lui. Non si scherza con me: so essere feroce come un pitbull, anche senza inghiottire polvere da sparo. Quella povera pazza si è abbattuta su di noi come una di quelle trombe d’aria che si vedono alla televisione. Non lascerò che Berto si faccia spazzare via, sono qui per questo. 

CUMELLI 
Quella fichetta dell’autore non mi ci voleva ma io me ne fotto. È bastata una strizzatina di coglioni per fargli cambiare idea: tutti froci, ‘sti scrittori. E poi, so dove abita. Io sarei il cattivo, non ci posso credere. Un tutore della legge e dell’ordine, un uomo tutto dedito ai valori della famiglia, sempre pronto a onorare l’ipotalamo coniugale, Nunziatina, la mia signora lo può testimoniare. “Dove lo trovi un altro uomo che ti mostra il suo apprezzamento tre, quattro, cinque volte al giorno? Oltretutto, negli ultimi anni si è un po’ appesantita. Sempre un gran culo, ci mancherebbe, ma bisogna lavorare sempre di più con l’immaginazione. E lì scatta l’amore, il sentimento. Non sono mica una bestia io, alla Nunziatina voglio davvero bene. Anche se non ha saputo darmi un figlio. E ha avuto pure il coraggio di dare la colpa a me, solo perché quegli esami di merda sulla sbo…Sullo sperma dicevano così. Come se non si sapesse da sempre che è la donna che fa il figlio o non lo fa. Punto. Tutto il resto, cazzate.



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