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giovedì 4 novembre 2021

Recensione "Quando il viaggio"

 Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi vi parlo di un libro di genere psicologico in quanto ho aderito a un contest organizzato dalla casa editrice Macabor.

Il libro è "Quando il viaggio" di Marta Celio

Ringrazio di cuore l'autrice, la casa editrice e Matilde per questa opportunità. 


quando il viaggio
SCHEDA

Titolo : Quando il viaggio

Autore : Marta Celio

Editore ‏ : ‎ Macabor (5 settembre 2021)

Lingua ‏ : ‎ Italiano

Copertina flessibile ‏ : ‎ 70 pagine






"Quando il viaggio" è un romanzo breve di genere psicologico, quasi un saggio sulla psicologia che leggendolo entra nella nostra testa e ci fa riflettere su come la mente  possa a volte non essere del tutto controllata. 

Il libro inizia in prima persona con le riflessioni dell'autrice Marta che si trova in una casa di ospitalità. 

Marta è partita con soltanto libri, penne colorate, fogli e un computer per alloggiare alla casa San Marco dei Salesiani a Monteortone dove per alcuni giorni cercherà di ritrovare sé stessa. 

Marta proviene da Padova e quando nel chiostro si siede su una panchina nota che anche altre persone alloggiano in questo posto: pellegrini, studenti e professori. 

Tutti stanno facendo un viaggio e per Marta è un viaggio non solo fisico, ma anche mentale. Pian piano tra una lettura e un'altra si accorgerà del mondo esterno attorno a lei, una diversa prospettiva, dettagli che prima non vedeva; in pratica vede con occhi diversi la realtà che la circonda. 

Marta durante la sua permanenza si interroga sui tanti io che compongono una persona, io ho inteso che questi io di cui si parla siano le nostre mille sfaccettature che compongono la nostra personalità, per questo vi lascio questa riflessione: secondo voi in una persona convivono tanti io diversi? 

Neanche a metà libro però la situazione si ribalta. L'autrice inizia a parlare di uno psicologo. 

Lo psicologo in prima persona racconta dei casi complicati che sono stati in terapia da lui. 

C'è il racconto di Maria, una donna casa e chiesa che all'improvviso cambia la sua vita vestendosi in modo succinto e soffrendo di attacchi di panico. C'è Anna, una ragazza che entra in terapia da adolescente e ci rimane per parecchi anni prendendo alla fine una decisione tragica. C'è Maria Lucia una donna sposata con un uomo molto più grande di lei che è molto violento. 

Questi casi per lo psicologo sono come un macigno, perché non sono andati bene, anzi hanno portato addirittura alla morte e questo porta lo psicologo a riflettere sulla sua professione e a prendere un anno sabbatico dal suo lavoro. 

Molti sono gli interrogativi che si pone lo psicologo in questione e che l'autrice pone nel lettore, perché tutte le menti sono un "grumo di errori", ma lo siamo davvero?

In questi casi così complicati lo psicologo poteva davvero aiutare queste persone ed evitare una fine così drammatica? 

Penso che la mente a volte sia ingestibile e che se non ben controllata porti a fare delle scelte e delle azioni dalle quali non si torni più indietro. Se una persona vuole a tutti i costi fare una scelta è molto difficile fargli cambiare idea, per questo ammiro molto il lavoro degli psicologi perché la mente è davvero difficile da gestire. 

Devo dire che è stata una lettura molto complessa, non è un romanzo breve semplice. 

Partendo dalla struttura, il romanzo non ha una trama ben definita, all'inizio c'è una storia con il personaggio di Marta, poi tutto si capovolge e si parla dello psicologo e poi per finire c'è il racconto di una paziente. 

Lo stile è molto complesso sia appunto per la narrazione che cambia, ma anche per le parole usate, molto specifiche. Ci sono molti concetti filosofici e citazioni prese da libri di genere psicologico e non nego di averle rilette più di una volta prima di comprenderle. 

Si vede che l'autrice ha studiato e fatto ricerche in questo campo e nonostante la complessità sono comunque riuscita a terminarlo, non è un libro impossibile che si lascia dopo le prime pagine. 

Anche se la trama e lo stile sono molto particolari ho pensato che alla fine la narrazione rispecchia il racconto. Come la nostra mente è caotica e complicata, così la narrazione non è lineare, non c'è una trama da seguire, dei personaggi a cui affezionarsi, un protagonista... 

Tuttavia in alcuni punti l'autrice mi ha fatto riflettere e sono per un attimo tornata al liceo alle lezioni di filosofia quando da una domanda ci si rifletteva e si diceva la propria opinione, penso che anche da questo breve romanzo si possano trarre molti spunti per una lezione di psicologia o filosofia come per esempio riflettere sugli io di una persona, sul grumo di errori ecc... 

L' argomento di questo libro non è facile da capire e lo consiglierei maggiormente a chi studia o ha studiato psicologia, ma anche a chi vuole aprire la propria mente e affrontare un libro particolare. 

Buona lettura :)


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TRAMA

Il contesto di questo testo narrativo di Marta Celio è quello psicoterapeutico. Il più infido dei contesti. Due fuori dal mondo, il malato e il terapeuta, riusciranno assieme a sistemare quel mondo in binari, né convergenti né divergenti bensì paralleli rendendoli gestibili? La Celio tenta la scalata di questa insidiosa scommessa adusata ai suoi esperimenti pareidolici.




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