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martedì 19 settembre 2023

Recensione "Va dove ti porta il cuore"

 Buongiorno lettori e lettrici 😍

Oggi vi parlo di "Va' dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro che festeggia i suoi trent'anni dalla sua prima uscita con questa nuova versione. 

Ho letto la nuova edizione di Solferino uscita il 12 settembre grazie a Tandem Collective

Ringrazio di cuore la casa editrice e Camilla per questa #susannatamaroreadalong e per le sfide e discussioni proposte. 


va' dove ti porta il cuore
SCHEDA 

Autrice: Susanna Tamaro

Titolo: Va' dove ti porta il cuore 

Lunghezza stampa: 192 pagine

Lingua: Italiano

Editore: Solferino

Data di pubblicazione: 12 settembre 2023




Devo dire che ero molto curiosa di leggere questo romanzo, già alle superiori era tra i libri consigliati per le vacanze, ma non avevo mai avuto l'occasione di leggerlo preferendo altre letture. 

La trama e l'autrice mi avevano da sempre incuriosito, si aggiunge il fatto che dalla sua uscita fu subito un successo e furono vendute più di 15 milioni di copie in tutto il mondo. 

Sono rimasta veramente super felice di essere stata selezionata per partecipare alla readealong di questo romanzo e aver avuto quindi l'occasione di leggerlo. 

Questo romanzo va letto a piccole dosi, ogni pagina riserva infatti delle frasi che vanno capite, metabolizzate e interiorizzate. 

E' sicuramente un romanzo molto introspettivo e offre molti spunti di riflessione e di discussione. 


"Ecco, quando penso alla vita di mia madre, a quella di mia nonna, quando penso a tante vite di persone che conosco, mi viene in mente proprio quest'immagine - fuochi che implodono invece di salire in alto"


La protagonista è Olga, una nonna che per via di una malattia decide di scrivere una lettera a sua nipote che è partita per fare un'esperienza all'estero e che non sente da due mesi. 

In questa lettera/diario che Olga scrive in un vecchio quaderno, lei racconta la sua vita, ma anche quella di sua figlia Ilaria. 

In questa lettera Olga mette nero su bianco il suo passato, fin dalla sua infanzia le furono proibiti gli studi, visse una vita non facile con i suoi genitori e lei stessa fu costretta a sposarsi con un ragazzo che non amava intensamente. 

Racconta poi il suo ruolo di madre, anche questo svolto con difficoltà. Olga non voleva comportarsi come i suoi genitori avevano fatto con lei e lasciò sua figlia molto più libera di prendere delle decisioni, che a volte purtroppo non furono del tutto saggie. 

In pratica Olga racconta il suo essere nonna, figlia e madre con pensieri molto liberi e slegati, alternando il passato al presente e lo fa in compagnia di Buck, il cane che è sempre lì vicino mentre scrive. 

Si può essere in accordo o in disaccordo con i pensieri di Olga in quanto ha uno stile molto diretto, ma tra le righe ogni tanto si trova una metafora, una similitudine o comunque qualche pensiero molto profondo che io tra l'altro mi sono evidenziata. 

Questo romanzo mi è piaciuto molto proprio perché lo stile è in prima persona e la protagonista descrive in modo molto diretto, senza fronzoli ciò che pensa e ciò che prova.  

Mi sono piaciute molto alcune frasi toccanti, sono davvero molto significative e vale la pena evidenziarle e rileggerle tra qualche anno. 


"Per essere forti bisogna amare sé stessi, per amare sé stessi bisogna conoscersi in profondità"


Ciò che ne ho tratto da questa lettura è che davvero i tempi sono cambiati, una volta c'era una società con molte regole fisse e pregiudizi: lo psicologo per esempio non era una figura come lo è adesso. Diciamo che anche nella società di oggi ci sono molti pro e contro, ma penso che comunque le menti delle persone siano un po' più aperte rispetto un tempo. 

Oltre al tema del cambiamento generazionale, ho riscontrato il tema della depressione, dell'informazione, della guerra, dell'amore e della natura. 

Mi è piaciuto come Olga lascia tra le righe vari messaggi alla nipote, come se lei fosse il suo futuro. 

Soprattutto verso la fine del romanzo le dice di andare dove la porta il cuore, che come da titolo è un grande insegnamento che una nonna possa fare a una nipote e dimostra tutto il suo amore per lei che è stata come una figlia.

Questo romanzo devo dire che mi ha coinvolto molto, mi ha insegnato ad amare più me stessa e a riflettere su alcune cose.  

Nonostante la sua vita e tutto ciò che ha passato, Olga è stata davvero una donna forte e coraggiosa, ma soprattutto ha imparato ad amare, sia sè stessa che le persone care. 

Posso dire che tutti ci possiamo rivedere in lei, chi da figlia, chi da madre e chi da nonna e penso che anche per questo questo romanzo merita il successo che avuto. 

Alla fine vi devo dire, un po' mi è dispiaciuto lasciare Olga e i suoi pensieri e mi sono sorte molte domande come "Ma la nipote avrà letto le sue lettere?" "Ci sarà mai un seguito di questo romanzo?" 

Per ora la storia di Olga si è conclusa, ma sono sicura che mi rimarrà nel cuore. 

Non posso che consigliare questa lettura, secondo me va letto in quanto può essere considerato un classico e almeno una volta nella vita si deve leggere! 

Se non lo avete ancora letto vi invito a farlo, poi in questa nuova edizione merita davvero! 

Buona lettura :) 


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TRAMA 

Un incidente, un ricovero, una vita che all’improvviso si fa più breve: quanti giorni restano a Olga, sola in casa con il cane Buck e i ricordi? Abbastanza, pensa, per condensare quei ricordi in una lettera, da lasciare alla nipote impegnata in un viaggio americano. Queste pagine sono un diario, una confessione, un flusso di coscienza in cui Olga racconta, finalmente, una verità che ha al centro un’ammissione terribile: «Da quando sono nata ho detto una sola bugia. Con essa ho distrutto tre vite». Riga dopo riga si dipana la sua storia segnata da conflitti e disillusioni: genitori duri e distanti, il matrimonio con un uomo anaffettivo, la guerra, gli scontri con la figlia Ilaria e la tragedia della sua morte prematura. Ma anche le gioie e le passioni, un grande amore clandestino e il legame più forte di tutti, quello con la nipote, la bambina a cui ha fatto da madre e che adesso sta cercando di ritrovare, da lontano, nella giovane donna che si è allontanata da lei. «Sei felice? È questo più di ogni altra cosa che mi sta a cuore» le scrive Olga, e in questa domanda accorata c’è il nucleo pulsante della maternità. Nel riversare sulla pagina eventi e sentimenti di tutta la sua esistenza, Olga supera le sue durezze e le sue fragilità, le ribellioni subite e le menzogne raccontate per proteggere chi amava, e passa il testimone di una vita: una grande, catartica verità, un addio e una rosa. Mostrando come la potenza delle parole e dei gesti più semplici possa interrompere le catene con cui il destino ci imprigiona attraverso le generazioni, e renderci liberi.

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