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lunedì 29 maggio 2023

Recensione "La Malnata"

 Buongiorno lettori e lettrici 😀

Oggi vi parlo di questo romanzo "La Malnata" di Beatrice Salvioni edito Einaudi. 

la malnata
SCHEDA

Autrice: Beatrice Salvioni

Titolo: La Malnata

Lunghezza stampa: 248 pagine

Lingua: Italiano

Editore: Einaudi

Data di pubblicazione: 21 marzo 2023





Ho acquistato questo libro indubbiamente conquistata dalla cover e dalla trama. 

Devo dire che sono uscita dalla mia confort zone di genere romance e fantasy, ma ho fatto benissimo e sono contenta, perché sennò non avrei conosciuto l'autrice e non avrei letto questa storia meravigliosa. 

Ho avuto il piacere di immergermi in questa storia talmente tanto che l'ho finita in due giorni. 

Ma vediamo di cosa tratta...

Siamo nel 1936 a Monza, terra dell'autrice e che quindi sa descrivere benissimo. 

A fare da sfondo alla storia c'è il fiume Lambro in cui tre ragazzi, due maschi e una ragazza detta appunto "La Malnata" amano andare a giocare. 

Un giorno, è uno sguardo complice e intenso tra la Malnata e Francesca che fa incontrare queste due bambine. 

Francesca proviene da una famiglia benestante e non le è permesso giocare al fiume e sporcarsi di fango, ma vuole giocare e divertirsi anche lei come tutti i bambini della sua età.  

La Malnata, dopo una prova di coraggio che fa fare a Francesca, fa amicizia con lei e la lascia entrare nel gruppo. 

Ma perché Maddalena è chiamata la Malnata? Perché proviene da una famiglia povera e la gente le ha dato questo soprannome per il suo aspetto fisico e perché pensano sia una strega. Addirittura le persone pensano che abbia ucciso il suo fratellino più piccolo e che quindi è meglio non parlare con lei per non avere disgrazie. 

Maddalena è vista da tutti con questo pregiudizio, ma Francesca che pian piano la conoscerà bene scoprendo che in realtà è una bambina come tutte, sensibile e gentile. Grazie a lei Francesca scoprirà molte cose della vita quotidiana, come la differenza delle famiglie di appartenenza e non solo. 

Le due ragazze dovranno anche andare incontro alla società in cui vivono in un tempo di regime fascista. Verranno a conoscenza dei pregi e difetti di essere delle femmine e Francesca, grazie a Maddalena troverà anche il coraggio di ribellarsi. 

Una storia che parte lenta e che va in crescendo, con moltissimi colpi di scena fino al finale che lascia intravedere un seguito. 

Leggendo il romanzo mi sono venute in mente le vibes dell' "Amica geniale" quindi se avete amato i libri o la serie tv, sicuramente questo romanzo fa al caso vostro. 

Per quanto riguarda i personaggi posso dire che le due protagoniste mi sono subito entrate nel cuore: Maddalena è una ragazzina forte e determinata. Il suo motto è "io non ho paura di niente" ma in realtà è anche dolce e ci tiene alla sua amicizia con Francesca. La sua famiglia è molto povera, umile e ha dovuto sempre imparare a cavarsela da sola. Francesca invece è l'altra faccia della medaglia, una ragazzina cresciuta con regole precise, che va sempre a messa e che si deve comportare bene per il volere dei suoi genitori. Francesca desidera un po' di libertà e di vivere la sua fanciullezza, per questo si legherà molto a Maddalena. 

Ho amato come queste due protagoniste si compensino l'una con l'altra e la loro amicizia è davvero molto forte. 

Non posso che menzionare anche l'altro mio personaggio preferito che è Noè. Noè è il figlio del fruttivendolo, ha un padre molto severo e lui è costretto ad aiutarlo. Noè però conosce sia Francesca che Maddalena ed è gentile con loro, soprattutto con Francesca (secondo me è un po' innamorato). Un ragazzo d'oro che mi è piaciuto molto come piccolo personaggio macchietta della storia e che vorrei ritrovare nel secondo volume. 

Per quanto riguarda lo stile posso dire che l'autrice Beatrice è molto giovane ed è molto brava. Come ho scritto sopra, ho terminato il romanzo in due giorni e questo significa che è molto scorrevole e la trama è ben costruita. Mi è piaciuto che si inizi subito con un fatto presente e poi si racconti come un flashback tutta la storia arrivando a quel fatto. Ho apprezzato che sia scritto in prima persona da Francesca perché mi ha fatto entrare ancora di più nelle sue sensazioni e nei suoi sentimenti. 

Ho riscontrato vari temi in questa storia e secondo me sono proprio quelli che fanno rendere questo libro unico. Per prima cosa l'amicizia, quella che si legge è un'amicizia vera, sincera, di quelle che durerà per tutta la vita. Altro tema è la famiglia e il rapporto con i genitori. Per non parlare del tema dell'infanzia, della giovinezza e della società maschilista dell'epoca. Ma secondo me il tema principale che l'autrice voleva mettere in risalto è il pregiudizio. La Malnata viene definita tale dalla gente e per lei questo soprannome è come un marchio che non riuscirà a togliere. Dovrà dimostrare di non essere tale, ma non sarà facile, la gente non le crede, tranne naturalmente Francesca che diventerà il suo porto sicuro. 

Devo fare assolutamente i miei complimenti a Beatrice per la disponibilità e la gentilezza che ha nel parlare con i lettori. Ho chattato un po' con lei e mi ha anche consigliato della letture che ho messo in wishlist, quindi grazie di cuore! 

Secondo me, il suo è sicuramente un ottimo esordio, una storia che ti entra dentro e che ti fa riflettere. Non vedo l'ora di leggere il secondo volume. 

Buona lettura :) 


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La malnata


TRAMA

Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

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