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mercoledì 24 maggio 2023

Recensione "Io non ero nata per nascere"

 Buongiorno lettori e lettrici 😉

Oggi vi parlo di "Io non ero nata per nascere" di Maria Rinaldi Miliani edito Scatole Parlanti che ringrazio per la copia e per la collaborazione. 

io non ero nata per nascere
SCHEDA

Titolo: Io non ero nata per nascere 

Autrice: Maria Rinaldi Miliani 

Lunghezza stampa: 84 pagine

Lingua: Italiano

Editore: Scatole Parlanti

Data di pubblicazione: 9 febbraio 2023





Se dovessi definire con tre aggettivi questo romanzo breve direi: originale, psicologico e riflessivo. 

Nonostante sia un libricino di appena ottanta pagine, è scritto in un modo talmente incisivo che ti entra dentro. 

Il tema principale è di per sè delicato. Si parla infatti di lutto, di abbandono e di perdita di una persona cara. 

L'autrice ha descritto una storia inventata con personaggi inventati prendendo però spunto da varie esperienze ed emozioni che ha vissuto realmente. 

La protagonista è Lucia, una nipote che racconta in prima persona, quasi come scrivesse un diario, la morte della nonna. 

La nonna, che si chiama Lucia come lei ed è nata il suo stesso giorno, ora non c'è più e lei il giorno del funerale inizia a porsi domande e dubbi sulla vita della nonna. 

Lucia inizia a pensare a come sua nonna ha vissuto la sua vita, non sa se ora sarebbe pienamente felice della vita che ha vissuto. 

Attraverso i pensieri di Lucia veniamo a conoscenza della vita di questa donna vissuta negli anni Trenta, periodo in cui se le donne non si sposavano giovani non erano delle vere donne. La sua libertà è diventata costrizione quando ha dovuto sposare per forza un ragazzo a cui era destinata, ma che lei non amava. Ha dovuto inoltre rimanere in silenzio su molti che le sono accaduti per com'era la società dell'epoca.

Lucia ha anche dei rimorsi, è troppo tardi ora per chiedere alla nonna di raccontarle la sua vita, le sue emozioni, le sue preoccupazioni, ma anche di chiederle la ricetta delle polpette al sugo che Lucia amava mangiare. 

Lucia, inoltre, vede che nel giorno del funerale sua nonna viene dipinta come una donna diversa da quella che conosceva, sua zia la sta descrivendo con una lunga lettera fatta di parole dolci e smielate, ma sua nonna non era solo questo, aveva anche dei difetti. 

Cosa ne rimane dunque di sua nonna? Lucia si pone questa domanda e non può non emozionarsi vedendo che ciò che rimane di lei è una casa che ha sempre chiamato "casa di nonna" e che ora è abbandonata. 

Lucia inizia proprio da qui a elaborare il lutto, a pensare alla vita di sua nonna fatta di alti e bassi e a ricordarla con il nome che porta. 

Devo dire che questo breve romanzo è davvero un concentrato di emozioni. Sicuramente leggere queste pagine fa ricordare le persone care che ci hanno lasciato e tutti i nostri nonni. 

Anche io mi sono identificata in Lucia, nei suoi pensieri e in questo grande tema che è la morte prendendone comunque il messaggio positivo della speranza e del ricordo. 

Penso che l'autrice abbia anche voluto mettere in risalto tutte quelle persone che hanno subito delle violenze nella loro libertà e che sono state costrette a tacere (soprattutto in determinati periodi storici). 

L'invito quindi è sicuramente quello di parlare delle proprie fragilità con qualcuno, di non rimanere in silenzio e soprattutto di vivere la propria libertà. 

Il titolo mi è fin da subito sembrato chiaro nel messaggio che il romanzo vuole portare: non bisogna nascere e basta, bisogna vivere. 

Ammetto che è un genere narrativo molto particolare, fuori dalla mia confort zone, ma che ho apprezzato proprio perché mi ha fatto riflettere. 

Per quanto riguarda lo stile, posso dire che è scritto molto bene essendo il primo romanzo dell'autrice. E' super scorrevole ed è scritto in prima persona. E' un romanzo breve quindi si può leggere tranquillamente in una giornata. 

Una lettura che mi ha coinvolto e che trovo davvero originale per come è stato pensato. 

Se amate i romanzi brevi, ma super intensi in cui vi potete identificare, questo romanzo fa sicuramente al caso vostro. 

Buona lettura :) 


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Io non ero nata per nascere


TRAMA 

Quanto possono pesare il nome e la vita di una donna cresciuta negli anni Trenta sull’esistenza e sulle scelte dell’omonima nipote, nata decenni dopo, ma nello stesso giorno? Lucia inizia a chiederselo alla morte della propria nonna, pesante presenza femminile la quale, sacrificandosi per la famiglia, per le aspettative e per la società, ha generato nel tempo una catena di sensi di colpa che solo il rimuginio ossessivo della protagonista e l’immersione nel dolore riusciranno a individuare. Un percorso di liberazione identitaria quello di Lucia, “singola” donna che decide, indotta dal lutto, di muoversi mentalmente tra le ragioni e i pensieri della linea familiare femminile e gli eventi più significativi della loro storia.

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